Reggio, caso contatori: Fratelli d’Italia attacca l’amministrazione comunale
Il partito punta il dito contro Falcomatà dopo la denuncia del prof. Veronesi: «I cittadini pagano anche l’acqua consumata dal Comune»

«Questa ennesima tegola di malgoverno che si è abbattuta sull’Amministrazione Comunale non fa che confermare quanto Fratelli d’Italia afferma ormai da tempo: la compagine di centrosinistra, capeggiata da Falcomatà, ha distrutto il comune, affossato la città e impoverito i suoi cittadini».
Così, in una nota, Saverio Giuseppe Laganà, Vicecoordinatore di Fratelli d’Italia Reggio Calabria.
«Infatti, la denuncia del Prof. Veronesi alle competenti autorità, circa la mancata installazione dei contatori dell’acqua e la conseguente mancata stipula dei relativi contratti sulla quasi totalità degli edifici di proprietà comunale, provoca preoccupazione e sgomento in città».
«Ancora una volta, a quanto sembra, si è perpetrata una grave omissione ai danni dei cittadini contribuenti». Non attivare i contatori del consumo idrico per il conteggio delle spese che l’amministrazione avrebbe dovuto pagare a Sorical per garantire l’erogazione del prezioso liquido negli edifici pubblici, costringe la stessa società a spalmare questa mancata entrata su tutte le altre fatture che invia ai contribuenti.
«Inaudito! Perciò le bollette dell’acqua dei reggini invece di diminuire aumentano sempre di più: non solo i cittadini contribuenti si devono fare carico delle enormi perdite idriche e dei mancati pagamenti da parte degli evasori, oggi scopriamo che devono pagare anche l’acqua che si consuma negli edifici comunali».
«Inoltre, c’è di più e di peggio». Infatti, sembrerebbe che esista anche la possibilità di ascrivere alla responsabilità dell’Ente comunale anche il reato di falso in bilancio, in quanto le mancate spese del servizio idrico non venivano inserite in Bilancio, visto che non hanno mai ottemperato alle richieste di Sorical.
«La speranza di Fratelli d’Italia, ma della città intera, è che al più presto si definisca questo ennesimo capitolo indegno della gestione della cosa pubblica della combriccola Falcomatà e si possa, almeno in questo caso, restituire ai cittadini reggini quanto da loro ignobilmente sottratto».
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