Anghelone (Noi Moderati): «Le incompiute mortificano Reggio, serve concretezza per restituire dignità alla città»
Il consigliere comunale elenca cinque opere promesse e mai concluse: «I reggini aspettano da oltre un decennio. Il 2026 sia un punto di svolta»

Di fronte a una narrazione romanzata di Reggio Calabria, che troppo spesso ignora opportunità mancate e promesse disattese, il consigliere comunale e delegato cittadino di Noi Moderati, Saverio Anghelone, lancia un appello alla concretezza e alla responsabilità, guardando con ottimismo ma anche con fermezza alle sfide che attendono la città.
«È innegabile – afferma Anghelone – che la nostra città, con le sue immense potenzialità e la sua intrinseca bellezza, continui a soffrire il peso di un decennio politico caratterizzato da una cronica mancanza di incisività nella gestione delle opere pubbliche. Un periodo politico in cui anche io avevo inizialmente creduto ma dal quale, primo in assoluto, mi sono defilato, consapevole che non avrebbe purtroppo portato ad un miglioramento della città. La mia oggi vuole essere una riflessione costruttiva sul futuro che meritiamo. Non posso non evidenziare alcune incompiute che gridano vendetta, veri e propri simboli di un’inerzia che ha mortificato le aspettative dei reggini».
Anghelone richiama l’attenzione su cinque opere annunciate come priorità dal sindaco Falcomatà nel 2014 e ancora incomplete o inaccessibili:
il Lido Comunale, potenziale simbolo del turismo cittadino, ancora oggi non fruibile nonostante le promesse;
il Progetto Integrato di Mortara, con il suo centro agroalimentare mai decollato;
il Ponte Calopinace, infrastruttura strategica per la connessione urbana ancora afflitta da interventi infiniti;
il Tapis Roulant, pensato per facilitare la mobilità pedonale, ma mai pienamente funzionante;
infine, il Parcheggio di via Rausei, vicino all’ospedale e al centro cittadino, rimasto un miraggio per i cittadini.
«È con amarezza che devo constatare – prosegue Anghelone – che nessuna di queste opere, a distanza di oltre dieci anni dalle promesse iniziali, è attualmente godibile dai cittadini. Questo stato di cose frena lo sviluppo economico, la qualità della vita e ritarda sicuramente l’attrattività turistica di Reggio Calabria. Le opere pubbliche non sono solo cemento e mattoni, ma linfa vitale per la crescita di una città metropolitana e un indicatore della capacità di una classe dirigente di tradurre le promesse elettorali in realtà concrete».
«Davanti a tutto questo – conclude il consigliere Anghelone – è doveroso guardare con un rinnovato spirito positivo alle prossime elezioni del 2026. Sarà un momento cruciale in cui la cittadinanza potrà esprimere la propria volontà e scegliere una classe dirigente in grado di affrontare le sfide con concretezza e visione a lungo termine. Il futuro di Reggio Calabria deve necessariamente passare attraverso la realizzazione di opere pubbliche efficienti e fruibili, indispensabili per la crescita economica e sociale che la nostra città e l’intera area metropolitana meritano. Solo con la concretezza si potrà ricostruire la fiducia e dare a Reggio il futuro che le spetta».
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