venerdì,Marzo 29 2024

Reggina, l’editoriale: il concetto di identità nella pancia del Granillo

Sedici giorni. Tanti ne sono bastati per capovolgere l'universo amaranto: è il momento di ritrovare ciè che si è perso all'intervallo di Reggina-Cremonese

Reggina, l’editoriale: il concetto di identità nella pancia del Granillo

Qualche anno fa, quando ancora a presiedere la Reggina c’era Lillo Foti, l’ex numero uno amaranto elaborò una campagna di marketing il cui slogan era “Identità Reggina”. Un gioco di parole, fra l’aggettivo e il nome del club, che andava a rimarcare quello che probabilmente è il segreto che permette ad una città spesso fin troppo disastrata di distinguersi sul piano calcistico.

L’identità, dunque. Quella che, parole di Massimo Taibi, la Reggina ha smarrito nell’incredibile intervallo della partita contro la Cremonese. Come se la bolla di sapone in cui viaggiavano gli amaranto fosse fragorosamente scoppiata. Come se tutto il bene fatto fin lì si fosse tramutato in peso insostenibile da portare sulle spalle.

In sedici giorni è cambiato il mondo. I pianeti hanno smesso di essere allineati, alla squadra di Aglietti ha smesso di andar tutto bene ed è iniziato a girare tutto male. Il perché, forse, non lo si capirà mai, il modo di uscire dal tunnel lo si deve trovare con una certa urgenza. La classifica lo impone, perché il groppone playoff inizia a galoppare e in appena quattro partite si sono perse addirittura nove posizioni.

Al Granillo con l’Alessandria è un esame, per tutti probabilmente. Per ritrovare la buona sorte, sì, ma anche quell’identità che è rimasta nella pancia del Granillo il 21 novembre. E che da lì non è più uscita. Contro i grigi servirà il contributo di tutti, non ultimo quello di una gente che, lei no, l’identità amaranto non l’ha persa mai. Domenica serve, però, un ulteriore loro sforzo, un Granillo versione bolgia, anche in virtù della promozione sui biglietti del club. Anche perché la strada inizia a essere in vertiginosa salita, sopratutto se Corazza fare lo scherzo dell’ex.

A quel punto, sarebbe difficilissimo ignorare quella spia, sempre più lampeggiante, che indica come l’identità sia in riserva da qualche partita.

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