venerdì,Aprile 19 2024

La Reggina e Luca Gallo: la missione ora è il salto di qualità

Il presidente ha fatto chiarezza sulla situazione economica (non facile) del club. Le prossime mosse sono quelle di rendere la società autosufficiente

La Reggina e Luca Gallo: la missione ora è il salto di qualità

La conferenza stampa di Luca Gallo, a freddo, dà diverse chiavi di lettura. In primis, al presidente della Reggina va riconosciuto un merito: la franchezza. La tifoseria ha chiesto chiarimenti, lui si è seduto di fronte a una sala stampa gremita e ha tranquillamente esposto quella che è la situazione economica del club.

Lo striscione della Curva Sud in Reggina-Perugia del 12 marzo

Un quadro non buono, lo ammettiamo chiaramente, ma neanche così irrecuperabile: i circa 14 milioni di euro di debiti pesano ma Gallo ha garantito di non voler assolutamente fare passi indietro e che l’iscrizione al prossimo campionato non è in pericolo. È giusto fidarsi di un imprenditore che ha preso una società ad un passo dal baratro e l’ha portata in Serie B, categoria in cui mancano da anni club che hanno investito milioni e milioni senza risalire.

Solco

Sempre Gallo ha poi chiaramente ammesso alcuni propri errori di gestione, spiegando come da giugno si traccerà – per parafrasare il patron – un solco più che una linea: giusto così. È tempo che la Reggina si liberi anche di alcune frange superflue e gravose sul proprio fronte finanziario (e non solo) concentrandosi su quelle che invece possano comportare un implemento economico palpabile. La sfida, in buona sostanza, per Luca Gallo è proprio questa: rendere la sua Reggina un modello gestionale, che non comporti esborsi milionari per ripianare buchi di bilancio esagerati per un club di Serie B, specie in questo frangente della storia economica italiana ed europea.

L’evoluzione della Reggina risiede proprio in questo: divenire virtuosa, seguendo una strada tracciata non solo da Udinese e Atalanta (modelli ad oggi troppo lontani a cui mirare), ma anche dallo stesso Frosinone, che a gennaio ha venduto alla Juventus per dieci milioni Federico Gatti, preso in estate dalla C. Basti pensare, per dirne una, che se la Reggina avesse fatto un’operazione simile non staremmo proprio a parlare di questi problemi. Va detto, per carità, che cessioni di questo tipo accadono in maniera sporadica, ma di modelli a cui mirare anche in Serie B ce ne sono diversi, leggasi Cittadella.

Investimenti e fiducia

Serve costruire un settore giovanile florido, serve andare a pescare talenti anche dalle categorie minori. L’impressione, comunque, è che il vento sia cambiato (vedi l’arrivo di Giraudo o la silenziosa risalita in classifica di una Primavera che martedì ha “prestato” per la prima volta in stagione un elemento alla prima squadra). Serve anche liberarsi dalle mele marce che hanno non certo aiutato e serve anche fidarsi di coloro ai quali viene assegnato un ruolo, specie se rilevante.

Il presidente Luca Gallo nella conferenza stampa di giovedì 17 marzo

Se Luca Gallo riuscirà a farlo, vorrà dire che avrà compiuto un salto di qualità importante a livello presidenziale e che la Reggina potrà avere un futuro radioso, al netto delle nubi – speriamo passeggere – che le si stanno ora stagliando davanti.

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