martedì,Febbraio 18 2025

Verso Reggina – Citta di Sant’Agata, mister Raciti: «Capomaggio è un pilastro, Ragusa uomo straordinario»

Intervista a Ezio Raciti, allenatore del Città di Sant'Agata, che racconta la sua carriera, la difficoltà del campionato e la sfida contro la Reggina

Verso Reggina – Citta di Sant’Agata, mister Raciti: «Capomaggio è un pilastro, Ragusa uomo straordinario»

Francesco Trimboli Ezio Raciti, il mister del Sant’Agata, si racconta tra emozioni passate, sfide attuali e sogni per il futuro. Con un focus particolare sul legame con il Messina, la crescita del suo gruppo e l’importanza di una partita che, per lui, rappresenta sempre un’emozione speciale. Raciti parla della difficoltà del campionato e del percorso di una squadra che, nonostante le difficoltà, punta alla salvezza.

Mister Raciti, domenica sarà un derby per lei avendo allenato il Messina, una delle rivali storiche degli amaranto, cosa rappresenta per lei questa partita?

«Affrontare la Reggina è sempre un’emozione speciale, soprattutto per chi, come me, ha vissuto la rivalità tra Messina e Reggina. Da allenatore, ho sentito il fascino di queste sfide sin da quando allenavo le giovanili del Catania. La rivalità è qualcosa che ti resta dentro. Ora, da allenatore del Sant’Agata, mi trovo a vivere questa partita con un’emozione ancora più grande, perché il Granillo è un campo che ha ospitato tanti grandi giocatori di Serie A e ha una storia che non si dimentica.»

E parlando di Messina, che ricordo ha di quella piazza e di quel periodo così intenso?

«Il ricordo di Messina è molto caro, perché è stato un periodo in cui, quando si soffre per raggiungere l’obiettivo, si crea un legame profondo con la squadra, con la città, con la società. Le salvezze difficili, come quella che abbiamo ottenuto, ti restano impresse tanto quanto una promozione. La sofferenza che porta al raggiungimento di un traguardo così importante crea un legame indissolubile con l’ambiente. È un ricordo che mi porto sempre nel cuore.»

Il Sant’Agata non vince da diverso tempo, ma ha mostrato tante buone prestazioni. Cosa è mancato per portare a casa i tre punti?

«Spesso si parla di fortuna, ma nel calcio non basta. Non siamo mai stati sottomessi, siamo sempre stati protagonisti, ma non siamo riusciti a concretizzare. Ci manca qualcosa, sicuramente, ma quella scintilla che ci permetterebbe di cambiare il corso del campionato è lì, pronta ad arrivare. Siamo fiduciosi che presto riusciremo a cambiare rotta e ottenere i risultati che meritiamo.»

Giocare al Granillo contro una squadra di Serie D come la Reggina dà sempre una motivazione in più. Che significato ha per lei?

«Giocare al Granillo è una motivazione extra per qualsiasi squadra, ma per me è ancora più emozionante. Quando allenavo le giovanili, mi capitava spesso di affrontare la Reggina, e c’era sempre un fascino particolare. Oggi mi trovo qui, da allenatore, con un gruppo che ha bisogno di trovare quella scintilla per far partire una nuova fase. E giocare in un ambiente storico come il Granillo ci dà una carica speciale.»

Mister, Capomaggio è stato un pilastro della difesa del Sant’Agata. Ci può raccontare cosa lo ha reso così fondamentale per la squadra e come vivete questa sua cessione alla Reggina? Inoltre, quale pensi possa essere il suo futuro, considerando le sue qualità e il suo potenziale?

«Capomaggio era un pilastro della nostra difesa, insieme a Brugaletta. Non si limitava a essere un semplice difensore, ma aveva anche una sorprendente capacità di andare a segno, un po’ come il vostro Girasole. È un ragazzo di grande serietà, con una fisicità importante, e la sua perdita è davvero significativa per noi. Tuttavia, sono felice per lui, perché la Reggina rappresenta un’opportunità straordinaria per il suo ulteriore sviluppo. Capomaggio è un giovane in continua crescita, con un grande potenziale. Ha tutte le qualità per ambire a categorie superiori: fisico, professionalità e determinazione. La Reggina ha fatto un’ottima operazione. Sono convinto che avrà un futuro brillante. Inoltre, conosco bene il patron Ballarino e Bonanno, due persone che stimo molto, e sono felice che il ragazzo possa crescere in una piazza importante come quella di Reggio.»

Mister, come pensa che la sua esperienza a Messina abbia influito sul suo lavoro al Sant’Agata, soprattutto in un momento di difficoltà come quello che state vivendo?

«Nel mio percorso ho vissuto tante salvezze difficili, ma anche promozioni inaspettate. A Messina ho imparato che anche nelle situazioni più difficili, bisogna restare concentrati e non mollare mai. La salvezza è il mio obiettivo, e non smetterò di lottare finché ci sarà una possibilità. Ho un gruppo di ragazzi fantastici che credono in me, e io non li abbandonerò mai.»

Qual è la sua opinione sulla Serie D di quest’anno, che sembra davvero avvincente e competitiva?

«La Serie D di quest’anno è una delle più dure degli ultimi dieci anni. Ci sono squadre con un grande blasone e squadre rivelazione come il Sambiase, che sta sorprendendo tutti, ma alla fine credo che la lotta per il vertice sarà tra Reggina e Siracusa. Queste due squadre sono un gradino sopra le altre per qualità e ambizioni.»

Il Sant’Agata sta cedendo diversi giocatori. La squadra è in fase di smobilitazione o ci sono possibilità di rinforzi?

«Stiamo aspettando di capire quale direzione prenderà il mercato. Se ci saranno possibilità di rinforzare la squadra, non ci tireremo indietro. Tuttavia, fino a quando avremo i giocatori giusti, io sarò il primo a lottare contro tutte le difficoltà. Se dovessero mancare i presupposti, apriremo nuovi scenari, ma il nostro obiettivo resta la salvezza.»

Mister, può darci una sua considerazione su Nino Ragusa, sia come giocatore che come persona, visto che lo ha avuto tra i suoi giocatori ai tempi del Messina?

«Antonino Ragusa è un talento straordinario, sia sul campo che fuori. L’ho conosciuto a Messina, dove è stato il nostro capitano e ha segnato il gol salvezza. So quanto ha sofferto, e ricordo ancora le emozioni di quel momento. Ragusa è un ragazzo eccezionale, un esempio di serietà e professionalità. Gli auguro il meglio, come sempre.»

Qual è la principale difficoltà che sta affrontando il Sant’Agata in questo momento e come pensa che la squadra possa superarla?

«Il nostro vero punto di forza è il gruppo, unito e determinato. Tuttavia, ciò che ci manca in questo momento è un po’ di serenità e stabilità, elementi fondamentali per esprimere al meglio il nostro potenziale. Le difficoltà esterne, purtroppo, influiscono sul nostro percorso, ma sono fiducioso che, con il supporto della società, riusciremo a superare questa fase e a continuare a lottare per un campionato dignitoso. L’obiettivo è chiaro: la salvezza. Nonostante tutto, sono convinto che possiamo raggiungere questo traguardo. Lotteremo fino all’ultimo minuto per ottenere il risultato che meritiamo. Mi auguro che la società ci dia la possibilità di perseguire questo obiettivo fino in fondo.»

C’è un giocatore che l’ha sorpreso positivamente per la sua crescita e impegno in questa stagione?

«Capomaggio sicuramente è uno dei giocatori che ha avuto un percorso di crescita incredibile. Ma anche ragazzi come Manfrellotti, Catalano e Brugaletta sono fondamentali per la squadra. Sono loro a trainare i più giovani, e senza di loro il nostro gruppo non sarebbe lo stesso.»

Cosa teme di più dalla Reggina in vista della partita?

«La Reggina ha una squadra completa e di grande qualità. Quello che temo di più è che qualsiasi giocatore della loro rosa possa fare la differenza, anche nei momenti di difficoltà. Sono tutti giocatori di livello superiore, e per questa categoria, sono un lusso. Se dovessimo riuscire a fare una grande partita contro la Reggina, sarebbe un’iniezione di autostima che potrebbe cambiare il nostro cammino. Una vittoria o una buona prestazione contro una squadra di quel calibro potrebbe davvero svoltare il nostro campionato.»

Mister Raciti lascia trasparire una forte determinazione e fiducia nel suo gruppo, nonostante le difficoltà del momento. La sua esperienza, unita alla voglia di riscatto del Sant’Agata, lo rende pronto ad affrontare qualsiasi avversità, a cominciare dalla sfida al Granillo contro una squadra di grande livello come la Reggina. Con una salvezza come obiettivo chiaro e la consapevolezza che ogni partita può essere l’occasione giusta per fare quel salto di qualità, il mister del Sant’Agata promette di lottare fino all’ultimo minuto per raggiungere il traguardo sperato.

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