Buona Pasqua popolo amaranto: esempio di forza per chi resiste e di speranza per chi continua a sognare
La Serie D non ha cancellato l’anima di un popolo. Oggi celebriamo chi ha trasformato un momento difficile in un esempio di attaccamento

C’è chi ama solo quando è facile. E poi ci siete voi, tifosi amaranto, che avete scelto di restare anche quando sembrava impossibile.
Il vostro è stato e continua a essere, un atto d’amore puro. La Serie D non è un viaggio comodo: è una prova continua, una strada piena di buche, fatta di stadi deserti, trasferte lunghissime, campi che nulla hanno a che vedere con la storia che portate nel cuore.
Eppure, in mezzo a tutto questo, avete continuato a cantare. “Ti ricordi quando eri grande, e ora sei un po’ piccolina…” non è solo un coro, è la consapevolezza di una storia che non si dimentica. È un grido di orgoglio, una dichiarazione di resistenza. Perché la Reggina può cadere, ma con voi accanto, non si spegnerà mai.
Avete dimostrato che non servono palcoscenici prestigiosi per fare la differenza. La fate voi, ogni domenica, sugli spalti, con la voce, con la presenza, con l’attaccamento. Avete trasformato un momento difficile in un esempio di fedeltà, un tempo amaro in una lezione di passione.
Non è solo questione di sport. È una questione di identità, di senso di appartenenza. Reggio Calabria è la Reggina e la Reggina è la sua gente. Anche quando sembra tutto contro, anche quando gli altri dimenticano, voi ci siete. Sempre.
In questa Pasqua, il nostro pensiero va a chi non ha mai smesso di crederci. A chi ha scelto di esserci, anche senza luci, riflettori o categorie “importanti”. A chi resiste e costruisce, ogni giorno, la speranza di rinascere.
Buona Pasqua a tutto il popolo amaranto. Perché prima o poi si risale. E sarà bellissimo.