Valori e passione nella rinascita della Reggina: squadra viva e innamorata della propria storia
Con cuore e orgoglio, la Reggina continua a crederci. Mister Trocini ha acceso la scintilla: oggi si celebra un gruppo che non ha mai mollato

Nel giorno in cui, simbolicamente, si celebra ciò che resta dopo la resurrezione, Reggio Calabria rende omaggio a una squadra che ha saputo rinascere. Il girone di ritorno della Reggina è stato un viaggio straordinario: non servono numeri, servono occhi e cuore per vedere quanto questa squadra abbia saputo trasformare una stagione complicata in una nuova speranza. Trocini, il motore silenzioso di questa rinascita, ha dato anima, compattezza e spirito identitario a un gruppo che oggi è il simbolo della resistenza amaranto.
C’è qualcosa di speciale nel giorno di Pasquetta. È il giorno che viene dopo, quello in cui la rinascita inizia davvero a camminare. E allora oggi, più che mai, è giusto celebrare la rinascita della Reggina. Non quella che si legge nei numeri, ma quella che si sente nello spirito di un gruppo che ha ricominciato a crederci, giorno dopo giorno, vittoria dopo vittoria.
Il girone di ritorno è stato un manifesto di cuore e identità. La squadra ha lottato, ha resistito, ha costruito, ha sognato. Senza proclami, senza clamore, ma con una determinazione che ha riportato entusiasmo, credibilità, passione. Mister Bruno Trocini è stato il timoniere silenzioso di questo cambiamento: ha dato ordine, fiducia, consapevolezza. Ha restituito orgoglio a una squadra che ora cammina con la schiena dritta e con lo sguardo fisso sull’obiettivo.
Non servono le statistiche: basta guardare le immagini, ascoltare i cori, sentire il battito della Curva. Questa squadra ha ritrovato un popolo. E quel popolo ha risposto. In casa, in trasferta, sotto il sole o la pioggia, con ogni chilometro sulle spalle e la voce sempre viva. Perché chi ama la Reggina lo fa sempre. E lo fa soprattutto ora.
E poi c’è chi incarna questa identità con il cuore in petto. Come Antonino Barillà, capitano, simbolo, bandiera. Il suo legame con la città non si misura in presenze o prestazioni, ma in gesti, parole, sguardi. È l’immagine di una Reggina che non ha mai voluto arrendersi, anche quando sembrava tutto perduto.
Pasquetta è, simbolicamente, il giorno del cammino che riparte. E allora che sia davvero un giorno di nuova strada per la Reggina. Perché questa squadra merita il sogno. E questo popolo ha già dimostrato di essere pronto.
Che sia l’inizio di una nuova primavera amaranto. Perché rinascere è possibile. E, grazie a questo gruppo e al suo allenatore, la Reggina ha già cominciato a farlo. (Foto Giampà)