Reggina, storia e appartenenza: il valore sociale di una maglia anche in Serie D
La squadra amaranto ha riacceso un legame profondo con la città: un punto fermo per chi crede ancora nel calcio come identità collettiva

Tra passato glorioso e presente difficile, la Reggina ha rappresentato in questa Serie D un riferimento costante per Reggio Calabria e il suo territorio. Alla vigilia della finale playoff, resta il segno di una stagione che ha restituito emozioni, abitudini e una dimensione comunitaria che va oltre la categoria.
La Reggina è stata nove anni in Serie A, venticinque in Serie B. A lungo ha rappresentato il Sud calcistico nei massimi palcoscenici. Ma forse mai come in questa stagione di Serie D, tra incertezze e ripartenze, ha dimostrato cosa significhi davvero appartenere a un territorio.
Dopo l’esclusione dai campionati professionistici, la squadra è ripartita in silenzio, con umiltà e fatica, riconquistando passo dopo passo l’interesse, la fiducia e soprattutto l’affetto della propria gente. In questa stagione, la Reggina ha riportato la gente allo stadio, ha ridato un punto di riferimento a tanti. Per molti, seguire la Reggina è stato un modo per riprendere un’abitudine, per trovare uno sfogo, per tornare a sentirsi parte di qualcosa.
La Serie D è lontana dai riflettori del calcio che conta, ma non è mai stata lontana dal cuore dei tifosi amaranto. In trasferta come al Granillo, il calore non è mai mancato. La bellezza di questa maglia ha continuato a generare attesa, emozione, discussione. Anche e soprattutto nelle domeniche più anonime, in campi mai visti prima.
Ora si arriva all’ultima partita. Una finale playoff, che chiude un ciclo e segna la fine della stagione. Non solo sportivamente, ma anche a livello umano, relazionale, collettivo. Perché la Reggina, anche in Serie D, ha rappresentato qualcosa di più di una classifica. Ha rappresentato un modo per resistere: con dignità, con presenza, con identità.
In questa vigilia c’è tutto: l’attesa della gara, la consapevolezza di ciò che è stato, la possibilità di ciò che potrebbe ancora essere. Perché la vittoria può tenere aperta la porta di un ripescaggio e, in ogni caso, questa Reggina ha già vinto nel restituire orgoglio e appartenenza a una città intera.
Non sarà solo l’ultima partita della stagione. Sarà l’ultima emozione, l’ultima vigilia, l’ultimo momento per ritrovarsi ancora, sotto una bandiera che ha resistito al tempo, alle categorie e alle difficoltà.
In campo andrà la Reggina. Sugli spalti, e in tutta la provincia, ci sarà Reggio Calabria.
- Tags
- reggina