giovedì,Giugno 19 2025

Con garra, goles y corazón: così Barranco ha conquistato la Reggina

Sudore, coraggio e dedizione. Bruno si è meritato la stima di tutti rincorrendo ogni pallone come fosse l’ultimo. Un argentino col fuoco dentro

Con garra, goles y corazón: così Barranco ha conquistato la Reggina

Tredici gol in campionato, tre in Coppa, ma soprattutto una presenza costante, viva, determinante. Bruno Barranco ha lasciato il segno con le sue giocate e con la sua anima. Arrivato in punta di piedi, si è preso la Reggina con umiltà e carattere. E adesso, con il contratto in scadenza, resta da capire quale sarà il prossimo capitolo della sua storia. Di sicuro, Reggio gli ha dato tanto.

I numeri, da soli, non raccontano abbastanza. Bruno Barranco ha inciso con i fatti, con la corsa, con quella capacità rara di mettersi al servizio della squadra senza mai tirarsi indietro. È diventato uno dei simboli di questa Reggina, quella che ha saputo rialzarsi e combattere fino all’ultima partita.

Il suo arrivo non aveva scosso l’ambiente. Un nome tra tanti, quello di Bruno Barranco, argentino, attaccante, inserito nella lista dei volti nuovi della Reggina. All’inizio, con Pergolizzi in panchina, ha giocato, ma faticava a brillare. Il sistema di gioco non lo esaltava e forse serviva tempo per ritrovarsi in un contesto così diverso.

Poi, a stagione in corso, è cambiato tutto. Con l’arrivo di Bruno Trocini in panchina, la squadra ha trovato una nuova identità e Barranco ha iniziato a prendere il volo. Sempre più dentro alle dinamiche, sempre più coinvolto. Gol dopo gol, prestazione dopo prestazione, ha alzato il livello. Ha cominciato a fare quello che sa fare: attaccare lo spazio, combattere su ogni pallone, sacrificarsi quando serve.

Segna, sì. Ma soprattutto vive ogni partita come una battaglia. Pressa alto, rincorre, contrasta, riparte. Gioca con una generosità che contagia, con un’intensità che va oltre il ruolo dell’attaccante. È il primo difensore e spesso anche l’ultimo a mollare. Un centravanti moderno, che lavora per i compagni, che sa leggere i momenti, che inventa anche quando è stanco. Come nell’assist per Renelus, nella finale playoff contro la Scafatese: una corsa disperata, oltre la fatica, per servire un pallone decisivo. Una giocata che valeva una stagione.

In quel gesto c’è tutto. La dedizione, la lucidità, lo spirito. L’argentinità che si fonde con l’anima amaranto. Uno che, come si dice da quelle parti, juega con el alma. Ogni volta che indossa questa maglia, lo fa con il sorriso. Uno di quelli che non hanno bisogno di parlare troppo: basta guardarli in campo.

Bruno Barranco ha fatto capire che spesso serve pazienza. Che un giocatore va conosciuto, atteso, lasciato esprimere. La Reggina è anche sua, per come ha saputo dare tutto, sempre, in ogni ruolo, in ogni momento. Non si risparmia mai, nemmeno quando manca il fiato e a Reggio lo sanno bene: ne servirebbero undici così, in ogni stagione.

Il contratto scade a giugno. Il futuro, per ora, resta sospeso. Ma il presente è stato scritto a caratteri amaranto, con grinta, professionalità e passione. Bruno Barranco ha lasciato il segno. E comunque vada, nessuno lo dimenticherà.

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