LA FOTO DEL GIORNO | Il volo di Icaro nella Baia di Bova Marina, il mito che si specchia nel mare
Un’opera che racconta l’eterno confronto tra ambizione e destino, nella terra dei Greci di Calabria dove il mito vive

di Lorenzo Vazzana – Luce dorata, orizzonte infuocato, l’Etna che si staglia in lontananza e, in primo piano, la sagoma di un ragazzo che sfida il tempo e la memoria. Nella Baia di Bova Marina, su uno sperone di roccia che si affaccia sullo Jonio, la statua di Icaro si protende verso l’infinito, il braccio teso in direzione del cielo, quasi a voler toccare il sole che un tempo fu la sua rovina.
Il mito di Icaro, tramandato nei secoli come simbolo di ambizione e caduta, trova qui una nuova dimensione, adagiata sulla pietra e immersa in un paesaggio che amplifica il senso di meraviglia e struggimento. Il figlio di Dedalo, il giovane che osò troppo e pagò il prezzo della sua audacia, non è più solo una leggenda: è materia, è scultura, è memoria che si fa eterna.
Quest’opera è l’ultima aggiunta al percorso artistico iniziato con la statua di Dedalo che proprio ad Icaro porge le ali, posta nello sperone roccioso di fronte, nel cuore dello stesso Promontorio tra i più belli del mediterraneo. Realizzata da un Simposio degli Artisti, questa rappresentazione di Icaro diventa un ponte ideale tra la Magna Grecia e il presente, un richiamo alla storia e alle radici profonde di questo lembo di Calabria: l’Area Grecanica, dove il mito vive.
Nella luce del tramonto, il giovane dal destino spezzato sembra fissare il mare con malinconia e speranza insieme. Forse, in questa versione del mito, Icaro non precipita, non si arrende. Forse, qui, il suo sogno continua a volare.