martedì,Luglio 15 2025

A TU PER TU | Varacalli e i nodi della sanità territoriale: «Ecco come funzioneranno le case di comunità» – VIDEO

Il presidente di Federsanità Anci Calabria ospite del salotto de “Il Reggino”. «Non saranno in concorrenza con gli ospedali. Le guardie mediche? Devono essere attrezzate»

A TU PER TU | Varacalli e i nodi della sanità territoriale: «Ecco come funzioneranno le case di comunità» – VIDEO

«I lavori per la nuova casa di comunità nei locali dell’ex ospedale di Gerace procedono bene, ma non possiamo perdere altro tempo». Ad affermarlo è Pino Varacalli, presidente di Federsanità Anci Calabria, ospite nel salotto de “Il Reggino” per affrontare i temi della sanità territoriale. «La casa di comunità non sarà in concorrenza con l’ospedale di Locri – ha precisato – né con le altre strutture sanitarie presenti sul territorio. Le case di comunità hanno una forma di gestione prettamente infermieristica per gli ammalati che non riescono a gestire gli studi medici per una terapia aggiuntiva, a differenza di quanto accade negli ospedali».

Un tema cruciale riguarda la situazione delle guardie mediche. «Sono in fase di rideterminazione ma a mio avviso devono essere a mio avviso riviste come punti di primo intervento e attrezzate con farmaci indispensabili e mezzi per fare un elettrocardiogramma. Questo significa evitare le file al Pronto Soccorso. Così facendo noi risparmiamo qualche giorno di ricovero in ospedale, e un giorno di ricovero in ospedale costa da un minimo di 600 € al giorno. E’ quindi necessario investire nelle guardie mediche in quelle zone non servite dagli ospedali e dalle case di comunità».


Ma se da una parte grazie ai fondi del Pnrr diverse strutture sono state dotate di attrezzature all’avanguardia, dall’altra bisogna fare i conti con la carenza di medici ed infermieri. «Un giovane medico che esce dall’università vuole giustamente andare a lavorare in una struttura di eccellenza, e questo rappresenta un problema sicuramente da risolvere. Oggi vediamo che c’è la rincorsa nelle nell’università a scegliere delle specializzazioni particolari. Non si trova più per esempio un chirurgo, è difficile, vengono banditi concorsi per chirurghi e non si riesce a coprire i posti».

Varacalli infine valuta positivamente l’operato di Occhiuto in qualità di commissario straordinario della sanità regionale. «Quando sono arrivati i medici urbani molti li contestavano, io credo invece che se non ci fossero stati per molti ospedali sarebbe stato un problema. Io vedo un uomo che cerca di impegnarsi a risolvere questi problemi, ma non può essere il solo».

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