giovedì,Aprile 25 2024

Reggio Calabria, la città delle multe e dei diritti negati

Cittadini stangati dal Comune. Che in cambio non garantisce i servizi minimi

Reggio Calabria, la città delle multe e dei diritti negati

Non è mica vero che a Reggio Calabria non funziona nulla. Abbiamo una tra le polizie locali più efficienti d’Italia: nel disastro generale, la città può almeno contare su una municipale degna di un Paese mitteleuropeo.
Chiunque viva a Reggio avrà di sicuro avuto modo di constatare di persona lo zelo calvinista di quelli che un tempo si chiamavano vigili urbani.

Da Pellaro a Catona, la Polizia locale è ormai diventata un moto perpetuo finalizzato all’incessante produzione di multe per infrazioni grandi o piccole, senza alcuna indulgenza, senza alcuna contestualizzazione. Si stanga e basta, malgrado la crisi energetica, il caro bollette e tutte le altre emergenze attuali.

Tutto giusto, legittimo e doveroso: chi infrange le regole, chi parcheggia dove non dovrebbe, chi supera i limiti di velocità, chi in generale non rispetta le norme della strada e non solo, deve essere sanzionato. Fin qui ci siamo, tutti d’accordo.

Il Comune bifronte

La solerzia nell’infliggere ammende, quindi nel pretendere comportamenti civici condivisi, mette tuttavia ancora più in rilievo uno scompenso sociale che ogni giorno si fa sempre più intollerabile.  I reggini si trovano a fare i conti con un mostro: il Comune bifronte. Un giano che, da una parte, mostra il suo ghigno più implacabile nell’imporre il rispetto dei doveri e che, dall’altra, fischietta noncurante e scrolla le spalle rispetto all’erogazione di diritti altrettanto sacrosanti. È come se a Palazzo San Giorgio, nell’indifferenza complice della politica, vivesse una specie di leviatano a capo di una repubblica delle banane.

Servizi inesistenti

Così mentre il Comune continua a stangare i cittadini per fare cassa, pretendendo – giustamente – il pagamento di Tari, Imu e di tutte le altre tasse comunali, di volta in volta sempre più salate; mentre la polizia locale persiste – giustamente – nel suo ferreo controllo del territorio, i reggini si trovano in balìa delle ingiustizie di questo mostro bifronte. 

È l’oscenità di un ente perfetto nelle azioni prescrittive e sanzionatorie ma del tutto disimpegnato per quel che riguarda i propri obblighi nei confronti dei cittadini.  Oggi a Reggio si pagano tasse e multe a profusione in cambio di un servizio idrico indecente, di una raccolta rifiuti inadeguata, di una viabilità scabrosa. Per tacere su tutto il resto.  E se la Polizia locale è mitteleuropea, i servizi forniti dal Comune, nel loro complesso, sono da terzo mondo.

Un ente giusto è un ente che di faccia ne mostra una sola. Quindi o la Polizia locale si adegua agli standard negativi della città (è, ovviamente, una provocazione), oppure il Comune ha, quanto meno, il dovere di agire per tentare di innalzare, poco per volta, tutti quegli indici negativi che hanno già relegato Reggio all’ultimo posto in Italia per qualità della vita.
Perché le multe non devono solo essere giuste, devono anche essere accettabili.

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