martedì,Ottobre 8 2024

La battaglia politica, i cittadini ad “uso e consumo”, la superbia e l’arroganza: Benvenuti in Commissione

L’organismo consiliare sempre più luogo di scontro tra maggioranza e opposizione, ma attenzione a non svilirne la sua funzione

La battaglia politica, i cittadini ad “uso e consumo”, la superbia e l’arroganza: Benvenuti in Commissione

Quisquiglie, amenità, persone che si sentono offese e botta e risposta a ripetizione. Cavilli burocratici e procedurali. Parole più o meno lecite. E il tempo scorre inesorabilmente.
È così che rischia di degenerare la battaglia senza quartiere che la Commissione di Controllo e Garanzia sta conducendo contro gli atti e le politiche dell’amministrazione comunale. La questione delle scuole, e della loro agibilità, e quindi il controllo degli atti, a tratti diventa un fatto marginale, all’interno di una discussione infinita sui massimi sistemi, sull’educazione, e sul significato e la pratica della democrazia.
Così facendo non si fa altro che alimentare un clima di sospetto che probabilmente è funzionale a qualcuno ma nei fatti non serve a nessuno. Men che meno alla cittadinanza che sta in mezzo a due fuochi.
Da una parte ci sono le opposizioni che fanno la parte del leone all’interno di una Commissione che è – come dice il suo presidente Massimo Ripepi – politica, e che morde la maggioranza incalzandola ad ogni piè sospinto, cadendo nella tentazione di mischiare temi diversi e facendo di tutta l’erba un fascio. Col risultato, a volte, di creare più confusione. Dall’altra parte c’è la maggioranza – intesa più genericamente come amministrazione comunale – che in certi casi tergiversa, in altri gonfia il petto, in altri ancora fa melina, e spesso sentendosi attaccata si chiude in difesa. E accusa il presidente di una gestione personalistica della Commissione, dove anche la legittima presenza dei genitori (le sedute sono aperte al pubblico) viene percepita dai più quasi come pretestuosa per puntare l’indice contro l’amministrazione. Ed in molti casi sembra essere così.
La Commissione Controllo e Garanzia è diventata insomma l’arena, il luogo dello scontro e del dibattito più o meno acceso, e il Consiglio comunale una tribuna elettorale dove confezionare interventi più o meno ad effetto per la cittadinanza.
L’assessore Briante, oggi in Commissione, ha contestato a Ripepi che si è passati dal controllo formale di atti formati giuridicamente e discutere su ipotesi generiche che circolano incontrollate, ma che non sarebbero mai state nell’agenda della giunta e quindi dell’amministrazione.
È vero anche che l’atteggiamento troppo spesso passivo di dirigenza e politica, offre il fianco a chi si appella a trasparenza e appunto democrazia.
Il presidente Ripepi ha circostanziato il suo agire, rispedendo al mittente le accuse e difendendo al sua gestione anche autoritaria dell’organismo, improntata alla ricerca della verità e al controllo, affinché quello che viene scritto negli atti venga tradotto nella pratica.
Di certo c’è che il centrodestra, per come sta agendo, segna quello che sarà un punto fermo del suo prossimo programma elettorale dove evidentemente la parola “democrazia” dovrà avere il suo peso, e dovrà essere praticata anche in ambito gestionale, esaltando la partecipazione e i suoi istituti. Perché non si può sedurre i cittadini usandoli come arma politica di pressione per poi dimenticarsene quando, e se, arriverà il momento delle scelte. Quando insomma si dirà: “abbiamo il consenso si fa come diciamo noi”.
È già successo, e speriamo non avvenga più, né dall’una né dall’altra parte.

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