Il derby del Cilea va al centrodestra che abbandona anche l’idea del Commissariamento
Le forze al governo regionale e nazionale, trascinate da Cannizzaro, puntano Reggio per la riconquista di Palazzo San Giorgio
Il derby del Teatro “Cilea” per ora se lo aggiudica il centrodestra. Il palco della più importante struttura culturale cittadina è stato teatro di un fine settimana politico, in salsa elettorale, che preannuncia una sfida all’ultimo annuncio tra centrodestra e centrosinistra. Da una parte Giuseppe Falcomatà che sabato sera ha portato in scena un docufilm – “Memorabile” – su quanto programmato e realizzato nell’estate reggina appena conclusa. Un suggestivo collage di immagini e interviste che provano a spiegare il senso di alcuni eventi tra condivisione, partecipazione e spettacolo puro. Una sorta di trailer che forse vuole preannunciare l’impegno di Palazzo San Giorgio per le prossime festività natalizie, dopo il clamoroso flop dello scorso anno, anticipato già da alcuni annunci e stime di risorse che saranno impegnate. Dall’altra c’è Francesco Cannizzaro, sempre più arrembante, che al “Cilea” ha portato il governo, nazionale e regionale, per celebrare la giornata dell’orgoglio di centrodestra, con dietro tutta una strategia preparatoria degna dei migliori sceneggiatori di film hollywoodiani. D’altra parte oltre a presentare il “solito” centrodestra compatto ed eterogeneo, predispone tutto per due annunci importanti del presidente Roberto Occhiuto. Uno come antipasto – l’ufficialità del capodanno in riva allo Stretto – e uno come dolce per un centrodestra proteso alla conquista della città: la ricandidatura del capo dell’esecutivo che da queste parti è diventato uno di casa, ed anche apprezzato. Inutile sostenere il contrario.
Cannizzaro insomma ha avuto più di una freccia al suo arco per aprire, anche lui, ufficialmente la campagna elettorale, che con ogni probabilità sarà la campagna d’ottobre 2025, per la riconquista di Palazzo San Giorgio. Intanto riaccogliendo ufficialmente alla casa del “padre” quel quasi ribelle di Massimo Ripepi che dopo averle cantate ai partiti del centrodestra dando l’illusione di un movimento che partisse dal basso, ha riabbracciato il partitismo con Stefano Bandecchi e la coalizione con l’entrata di Alternativa popolare, già organica al Ppe, nel centrodestra.
Un «avviso di sfratto» che Cannizzaro ha quindi abilmente recapitato all’inquilino numero uno di Piazza Italia, attraverso la notizia del capodanno e le sottolineature sullo sviluppo dell’aeroporto.
«Ryanair, capodanno e tante altre misure destinate a Reggio e alla sua provincia – ha detto parlando con i giornalisti -, ma in generale a tutta la Calabria. «È la dimostrazione del fatto che il centrodestra in maniera concreta mette in campo politiche di sviluppo del territorio che passano attraverso l’economia reale. Il rilancio dell’aeroporto “Tito Minniti”di Reggio Calabria per esempio l’abbiamo annunciato, siamo stati presi in giro per diversi anni, qualcuno sosteneva che noi facevamo frottole e raccontavamo bugie: a distanza di un anno abbiamo dato una risposta reale e diretta. Il capodanno Rai è un’ulteriore attenzione del governatore Occhiuto nei confronti della città, quindi un’ulteriore attestazione e dimostrazione di quanto questo governo nazionale del centrodestra e regionale abbia ancora a cuore le sorti di una città che purtroppo, ahimè da 10 anni esattamente, guidata dalla sinistra, è stata affossata con la sua provincia».
Parole che fanno gonfiare il petto del popolo di centrodestra che riceve sollecitazioni anche dal palco, quando lo stesso Cannizzaro ha lanciato la sfida: «Noi siamo fiduciosi guardiamo al futuro, evidentemente molto vicino, dove manderemo a casa il centrosinistra e in maniera umile ma molto determinata e convinta prenderemo la guida di questa città con un centrodestra unito e forte che, ribadisco, nonostante la diversità su alcuni valori, ma con un obiettivo comune anche per Reggio, hanno l’obiettivo di risollevare Reggio dalle macerie del centrosinistra».
Ma d’altra parte, che il centrodestra senta il vento in poppa, è testimoniato anche dalle parole di Wanda Ferro che in qualche modo mette una pietra sopra anche all’idea del commissariamento. «Questa destra vuole vincere sul campo, vuole votare i vivi e non i morti, vuole trattare l’avversario come avversario e mai come nemico». Alcuni sostengono che anche Cannizzaro abbia lavorato per non fare arrivare una Commissione d’accesso proprio ora che si va verso un “election day” per ottobre 2025. Poi, certo, non è detto che una eventuale Commissione salvi quello che oggi sembra salvabile, anche in attesa del responso del riesame dell’inchiesta “Ducale”.
Sarà insomma difficile per il centrosinistra e Falcomatà difendere il fortino di Palazzo San Giorgio, nonostante il sindaco stia provando ad accelerare, giocandosi una grande fetta del proprio futuro, proprio in quest’ultimo scorcio di consiliatura. Anche perché stando così le cose sarà difficile convincere il popolo dem a sostenere una eventuale candidatura di Falcomatà alla Regione, perché inevitabilmente si rischierebbe una campagna elettorale “in difesa” che rischia di essere perdente in partenza. E per quanto riguarda la città, poi, viste le tante vicissitudini che hanno contrassegnato gli ultimi anni potrebbe essere fatale parlare ancora di “continuità”, anche per un partito che a Reggio – dove a differenza di Cosenza, per dirne una, si litiga – sembra sempre in pausa di riflessione.
- Tags
- reggio calabria