mercoledì,Aprile 24 2024

I pazienti Covid corrono un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari

Secondo uno studio pubblicato su Nature, le persone che hanno contratto il Coronavirus, già a 30 giorni dalla malattia e fino ad un anno dalla guarigione, hanno un aumentato rischio di sviluppare problemi al cuore

I pazienti Covid corrono un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari

Le persone che hanno contratto il Covid, già 30 giorni dopo, presentano un aumentato rischio di malattie cardiovascolari che coprono diverse categorie, tra cui disturbi cerebrovascolari, aritmie, cardiopatie ischemiche e non ischemiche, pericardite, miocardite, insufficienza cardiaca e malattie tromboemboliche. È quanto emerge da uno studio di un gruppo di ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis e del Veterans Affairs St. Louis Health Care System, coordinati dal professor Ziyad Al-Aly, pubblicato su Nature.

«Lo studio conferma alcune informazioni sugli effetti di Long Covid a livello cardiovascolare che erano già note, come ad esempio le trombosi e gli eventi ischemici. Ma di altri, come le aritmie e l’insufficienza cardiaca sembrerebbe indicare un’incidenza addirittura maggiore. In base a questi dati, che devono essere confermati e dei quali è necessario comprendere meglio le cause,  il Covid sarebbe da annoverare come nuovo fattore di rischio cardiovascolare nel periodo post-acuto», ha dichiarato al Corriere della sera Giulio Pompilio, direttore scientifico del centro cardiologico Monzino Irccs di Milano.

Sono più di 200 i sintomi del Long Covid. «Stanchezza, a volte anche mentale (ovvero problemi di memoria e difficoltà a concentrarsi), perdita di olfatto e gusto, ma anche cefalea e stress insieme a difficoltà cardiorespiratorie e molto altro», ha spiegato Graziano Onder, direttore del Dipartimento Malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell’invecchiamento dell’Istituto superiore di sanità, che il 9 febbraio scorso ha presentato il progetto CCM, finanziato dal Ministero della salute, “Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione COVID-19 (Long-COVID)”. L’obiettivo è quello di monitorare gli effetti a lungo termine dell’infezione da Covid.

Dallo studio compiuto negli Stati Uniti è emerso che rispetto a quelli dei gruppi di controllo senza alcuna infezione, le persone che hanno contratto il Covid avevano il 72% in più di probabilità di soffrire di malattia coronarica, il 63% in più di avere un infarto e il 52% in più di avere un ictus. Complessivamente, le persone infette dal virus avevano il 55% in più di probabilità rispetto a quelle senza Covid-19 di subire un grave evento avverso cardiovascolare.

«Se i dati di questo studio dovessero essere confermati – ha affermato il professor Pompilio – ci dobbiamo aspettare un aumento delle problematiche cardiovascolari nella popolazione e questo sarà un problema da affrontare a livello di servizio sanitario».

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