sabato,Aprile 20 2024

L’odissea all’ospedale “Morelli”. File interminabili per i prelievi

Attese che possono arrivare anche a cinque ore e non importa se si è anziani o portatori di patologie gravi o nella lista di priorità

Fino anche a cinque ore di attesa per fare un prelievo di sangue. E non importa se si è diabetici, anziani o portatori di patologie gravi. Anche con la lista di priorità le attese sono molto lunghe e la situazione cambia in maniera relativa. Succede tutte le settimane, cinque giorni su sette, all’ospedale Morelli di Reggio Calabria. Perché, nonostante il numero enorme di richieste, il sabato la struttura è chiusa. I cittadini che hanno necessità di fare le analisi del sangue sono costretti ad infinite odissee. E la fine dei budget delle strutture di analisi convenzionate ha aggravato la situazione.

L’odissea comincia già verso le 6 del mattino

È una marea umana quella che ogni mattina si riversa nelle sale dell’ospedale di Modena. Una fila che comincia già molto presto: ci sono pazienti che arrivano anche alle 6 o alle 6.30. L’iter è questo: il primo passo è segnarsi in un elenco, su un foglio in attesa che venga la guardia ad aprire e si possa accedere alla macchinetta che dispensa i numeri di chiamata al Cup per il pagamento. Assolto il pagamento si va, sempre con lo stesso numero, in un’altra parte dello stabile dove c’è un’altra fila che predispone le fialette per il prelievo a seconda del analisi richieste. Quindi si va dal medico che effettua il prelievo. Quella raccontata è la sintesi di una serie di operazioni che durano delle ore.

In fila con gli altri anche pazienti diabetici

Stamattina, ad esempio, un paziente arrivato alle 8, è riuscito ad essere chiamato in accettazione solo alle 11.15. Mentre, il biglietto ritirato, sosteneva un’attesa di soli 61 minuti. Il tempo invece è triplicato. Le analisi le ha fatte, infine, alle 12.30. Ci sono persone con la sclerosi multipla, in silenzio, in attesa, gente col diabete che ha necessità di mangiare e di fare l’insulina e che chiede la cortesia di poter passare avanti nella fila prima di sentirsi male. Qualche giorno fa, l’attesa ed il disagio, con il conseguente nervosismo che si crea, hanno fatto sì che tra pazienti si sfiorasse la rissa. Per non parlare del fatto che, per fare un semplice prelievo del sangue, anche arrivando alle 8 del mattino, chi è dipendente e lavora, deve chiedere tutta una giornata di permessi, con non pochi disagi. I pazienti lamentano difficoltà e carenze, lunghe attese in una stanza in cui arrivano a trovarsi anche un centinaio di persone, in un ambiente non salubre, e senza tutti i necessari posti a sedere naturalmente. Ma l’atto di accusa non è rivolto a medici e personale sanitario che cercano, come possono, di far fronte all’inferno quotidiano, piuttosto contro il sistema che vede la sanità allo stremo e gravare su cittadini che già, nella maggior parte dei casi, sono appesantiti da malattie e da spese e che non possono andare altrove.

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