venerdì,Marzo 29 2024

Autismo, il caso di Matteo finisce in Parlamento. Marziale convoca anche il ministro Speranza

Il garante martedì mattina provvederà a convocare in audizione i genitori del bambino, i commissari della Asp reggina, il commissario ad acta alla sanità della Regione Calabria, Saverio Cotticelli, il ministro Roberto Speranza e altri attori istituzionali

Autismo, il caso di Matteo finisce in Parlamento. Marziale convoca anche il ministro Speranza

«La vicenda del piccolo autistico di Reggio Calabria, che per curarsi  dovrebbe andare a Catanzaro secondo il parere dell’Asp di Reggio Calabria, in direzione opposta a un’ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria, ha assunto caratteristiche grottesche, pertanto martedì mattina provvederò a convocare in audizione i genitori del bambino, i commissari della Asp reggina, il commissario ad acta alla sanità della Regione Calabria, Saverio Cotticelli, il ministro Roberto Speranza e altri attori istituzionali».

Questo è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che continua: «a settembre dello scorso anno fui ricevuto dalla commissione straordinaria e in quella occasione mi venne garantito dal prefetto Giovanni Meloni, uno dei commissari, che da li a giorni sarebbe stato dato al bambino l’accesso alle cure come previsto dall’ordinanza, che lo stesso Meloni in quella circostanza ebbe a criticare. I mesi a seguire hanno costituito per la mamma del piccolo un calvario di appuntamenti, talvolta anche mancati, e l’avvocato Stefania Pedà, che assiste il piccolino legalmente e sarà anch’essa da me convocata, non ha mancato di rendermi edotto di tutti i passaggi.

Considero quella mancata promessa uno sgarbo istituzionale al mio ruolo e considero inappropriata la soluzione prospettata dai commissari Asp, in primo luogo perché andare a Catanzaro significa per la famiglia, non abbiente, farsi carico di un impegno economico gravosissimo e per il bambino determinerebbe un peso non indifferente, determinato dallo stress che lo spostamento comporterebbe, addirittura inficiando l’esito delle terapie».

Per il Garante, infine: «Come in ogni parte d’Italia, se la struttura pubblica non è in grado di assolvere al proprio compito, si dà alla famiglia la possibilità di accedere privatamente e le si riconoscano gli emolumenti dovuti. Certamente l’audizione porrà fine ad una vicenda non più tollerabile».

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