sabato,Aprile 20 2024

Coronavirus a Reggio, i sindacati lanciano l’allarme per Poste Italiane

Anche se Reggio non rientra tra le cosiddette zone “rosse”, la Cisl chiede per gli uffici postali «precauzioni al fine di preservare l’incolumità dei lavoratori, considerando anche che tra qualche giorno inizieranno i pagamenti delle pensioni e ci sarà un afflusso importante di clientela agli sportelli»

Coronavirus a Reggio, i sindacati lanciano l’allarme per Poste Italiane

«La Cisl Slp, è ancora una volta costretta ad intervenire, segnalando le gravissime situazioni igienico sanitarie e la mancanza di intervento da parte dell’Azienda, al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori di tutte le strutture aziendali sul territorio di Reggio Calabria».

Il Segretario Francesco Carmelo Giunta rinnova la richiesta di interventi urgenti nelle filiali di Poste Italiane reggine anche in considerazione del Coronavirus.

«Sono mesi che chiediamo inutilmente all’Azienda il rispetto delle normative in materia di tutela e sicurezza, ma purtroppo non arrivano interventi e risposte concrete dai vari responsabili aziendali.

Mancanza di pulizie, carenze igienico sanitarie, personale costretto a rimetterci di propria tasca per l’acquisto persino della carta igienica. Facciamo, inoltre, riferimento alla nota aziendale emanata il 24 febbraio u.s, riguardante le procedure operative per prevenire eventualmente il contagio da ”corona virus” all’ interno dei luoghi di lavoro, chiediamo di adottare quanto prima possibile, tutte le prescrizioni previste da tale nota.

Anche se la Città Metropolitana di Reggio Calabria non rientra tra le cosiddette zone “rosse”, riteniamo che specifiche precauzioni debbano essere prese tempestivamente, al fine di preservare l’incolumità dei lavoratori, considerando anche il fatto che tra qualche giorno inizieranno i pagamenti delle pensioni e ci sarà un afflusso importante di clientela agli sportelli. Stessa attenzione va riposta nei confronti dei lavoratori di PCL che ogni giorno entrano a contatto con centinaia di persone.

Il Decreto Legge 81/08 obbliga il datore di lavoro a valutare tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’art. 28 ed alla individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
Per la gravissima situazione sopra riportata, si resta in attesa di urgente riscontro in merito, preannunciando che in assenza di risposta, saremo costretti a rivolgerci a tutte le autorità competenti, non escluse quelle giudiziarie».

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