Coronavirus a Reggio Calabria, tutta la verità sull’uomo di Montebello Jonico che ha girato banche, farmacie e supermercati
Fermato da una pattuglia della stradale che ha ravvisato la violazione delle prescrizioni imposte sulla cittadina jonica
Ad un certo punto deve prevalere il buon senso. Ma nonostante i casi di contagio in continua crescita, l’inasprirsi delle restrizioni e le comunicazioni incessanti sulla necessità di restare a casa non bastano.
Il caso di Montebello
Quello che però è successo a un cittadino di Montebello Jonico rappresenta tutto quello che non va fatto in questo momento. Proprio quando scoppia il caso della cittadina jonica, dopo il primo decesso per Coronavirus in Calabria e dopo la conferma del contagio del primo cittadino Ugo Suraci, quando la Regione si mobilità per applicare il modello “Codogno” e circoscrivere il focolaio, accade che un residente al quale è vietato uscire dal territorio comunale violi tutte le regole imposte dalla quarantena recandosi a Reggio Calabria.
L’ordinanza violata
L’uomo non solo ha violato l’ordinanza ma ha deciso di recarsi prima in banca, poi in farmacia e poi in un noto supermercato di Reggio come se nulla fosse. Fortunatamente i controlli sono stati intensificati e l’uomo è stato pizzicato dalla Polizia stradale e sanzionato. Per giorni, sui social, è circolato un audio con voce femminile che avvisava di questa situazione. Ora, la conferma di quanto avvenuto arriva proprio dalla segnalazione che la Polizia stradale ha fornito all’Asp di Reggio Calabria per gli opportuni provvedimenti del caso. Del fatto è stata informata anche la Prefettura reggina.
Quanto avvenuto conferma, ancora una volta, come, violazioni delle restrizioni comportano la messa in pericoloso di tutti e anche un singolo comportamento può risultare fatale. Non c’è altra scelta che rimanere a casa e rispettare le regole.
Oggi tocca a Montebello dover fare i conti con un focolaio che già conta 4 dipendenti comunali positivi, tra cui il sindaco, e un decesso. Ma non è assolutamente detto che quanto avvenuto nel borgo grecanico, non possa accadere altrove. Dunque, serve un atto di responsabilità diffusa e azioni sbadate o avventate come quelle compiute, non fanno altro che aggravare una situazione già precaria ed estremamente delicata.
Il Coronavirus si può combattere, ma, per farlo, occorre un rigido rispetto delle norme.