sabato,Aprile 20 2024

Coronavirus, in quarantena si scoprono infedeltà e aumentano le separazioni

Gian Ettore Gassani, presidente degli Avvocati matrimonialisti italiani, racconta come sta cambiando il diritto di famiglia a causa dell’emergenza sanitaria

Coronavirus, in quarantena si scoprono infedeltà e aumentano le separazioni

Aumentano i casi di violenza domestica ed anche le separazioni. Ad incidere sono anche le ristrettezze economiche dovute alla perdita di lavoro. L’emergenza da coronavirus ha inciso profondamente nel quotidiano e ha cambiato molti aspetti della vita della società e del diritto di famiglia. Come ci racconta Gian Ettore Gassani, avvocato e presidente Ami (Avvocati matrimonialisti italiani).

Sono aumentati i casi di violenza in famiglia

«Indubbiamente la quarantena collettiva ha creato tantissimi grandi difficoltà all’interno delle famiglie. Non abbiamo dati precisi, ma le telefonate che sono arrivate al telefono Rosa e ai vari centri antiviolenza mostrano che c’è una violenza sommersa. Sovente le mogli sono costrette a stare sotto lo stesso tetto coi mariti e non hanno né la forza, né il coraggio, ed è comprensibile, di chiedere aiuto. Per cui il fatto che le denunce siano state di meno rispetto agli altri periodi dell’anno non significa assolutamente che le vi siano diminuite.

Del resto sappiamo bene che quello delle violenze in famiglia è una delle più grandi piaghe del nostro Paese e quindi un po’ come succede in estate, quando la coppia già in crisi, è costretta a condividere spazi e tempi magari per un mese, e quello è un periodo particolarmente complesso, quello in cui la coppia scoppia. Tanto è vero che il picco delle iscrizioni al ruolo delle separazioni avviene a settembre. A dimostrazione di questo, anche in Cina è stato così, abbiamo avuto dei dati allarmanti con un picco di richieste di divorzio inaspettato per un Paese conservatore, in cui il matrimonio è sentito come una cosa molto seria. Stare sotto lo stesso tetto, quando non c’è una condivisione, quando ci sono le crisi o c’è in atto una infedeltà diventa una tortura».

La quarantena comporta delle difficoltà di gestione di situazioni come le infedeltà

«Beh certo, gli amanti non si sono potuti incontrare. E poi ci sono i casi in cui uno dei due viene scoperto con l’amante, oppure c’è chi lascia il computer acceso, o il cellulare incustodito senza passworld e si scoprono gli altarini. Il titolo del film “Perfetti sconosciuti” è particolarmente azzeccato per la quarantena perché tantissima gente sta scoprendo qualcosa del proprio coniuge che non conosceva. D’altronde nel nostro Paese le infedeltà coniugali sono tantissime.

Come avvocato matrimonialista lo posso confermare, spesso ingaggio investigatori, propongo ricorsi per separazione perché si è scoperta una infedeltà, sia da parte di lui che da parte di lei, senza differenze. Ormai con l’offerta sessuale che c’è, questi social network hanno creato l’infedeltà tecnologicamente assistita, è facilissimo tradire, si tradisce e non fa notizie nemmeno in tribunale. Dunque tra le prime cause della crisi coniugale l’infedeltà ha un suo ruolo».

In tanti a causa a della crisi hanno perso il lavoro e non riescono a permettersi il pagamento degli assegni di mantenimento.

«Consideriamo, in primis, che la crisi economica, anche per le famiglie che vivono sotto lo stesso tetto ha accentuato la conflittualità. Perché se non riesce a mangiare subentra nervosismo, tensione, rabbia, si perde il controllo delle parole e delle azioni. Per quanto riguarda le coppie separate c’è il problema del pagamento degli assegni di mantenimento. Ora non è difficile pensare che se una persona è costretta a chiudere il suo piccolo negozietto o l’impresa, non riesce più a lavorare.

Il decreto non ha sospeso il dovere di contribuire al mantenimento del coniuge debole per cui si sta ponendo un’altra grave tragedia nazionale: certi uomini vorrebbero pagare ma non possono. Del resto bisogna tenere conto che i figli hanno diritto ad avere un assegno di mantenimento per la loro vita. Secondo me sarebbe necessario un intervento del governo e creare un welfare, soprattutto per le famiglie del Centro Sud sono in condizioni peggiori di quelle del cento Nord, al di là delle epidemie e dei lutti».

Non ha portato nulla di positivo questa crisi?

«C’è qualcosa di positivo c’è. C’è il tempo per fare un bilancio della propria vita, riavvolgere il nastro della propria esistenza. Ci sono anche coppie che si sono ritrovate, coppie che tra lavoro e figli hanno riscoperto la sessualità e la voglia di investire in questo sodalizio coniugale».

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