giovedì,Marzo 28 2024

Coronavirus, ecco come cambia l’autocertificazione per gli spostamenti durante la fase 2

Tra le ipotesi previste di allontanamento dall'abitazione si aggiungono le viste ai parenti

Coronavirus, ecco come cambia l’autocertificazione per gli spostamenti durante la fase 2

Con le nuove disposizioni fissate dal dpcm del 26 aprile scorso cambierà anche il modello dell’autocertificazione. Quello che prima era un velato sospetto trova una conferma direttamente dalle parole del presidente del consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa «L’autocertificazione rimarrà obbligatoria fino a quando ci saranno limitazioni sugli spostamenti. Comprendiamo che questo regime restrittivo è limitante, ma deve esserci un motivo per spostarsi».

«La fase due non è un libera tutti». Come ha chiarito il premier, dal 4 maggio e, si presume, per almeno 2 settimane, cioè fino al 18 maggio, non sarà libera uscita per tutti ma ci si dovrà spostare, anche all’interno dello stesso comune,  con un’autocertificazione che tenga conto delle nuove modalità. Allentamenti minimi, soprattutto per i nuclei familiari ma sempre con valida motivazione, con l’obiettivo di non far rialzare la curva dei contagi da coronavirus.

Le visite ai congiunti si aggiungono all’ipotesi del rientro nel proprio domicilio. Restano da provare le motivazioni per gli spostamenti: esigenze lavorative, l’assoluta urgenza o i motivi di salute da dichiarare con l’autocertificazione che resterà in vigore fino a quando saranno necessarie le limitazioni agli spostamenti, quindi almeno per altre due settimane. 

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