martedì,Ottobre 8 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, Perrelli: «Atam pronta per la “Fase 2”»

Da fronteggiare però le difficoltà economiche dovute ai mancati ricavi degli ultimi mesi

Coronavirus a Reggio Calabria, Perrelli: «Atam pronta per la “Fase 2”»

Da lunedì comincia la “fase 2”. In particolare per questo momento delicato, il ministero dei Trasporti ha avuto cura di trasmettere le cosiddette linee guida: disposizioni alle quali bisognerà scrupolosamente attenersi a bordo dei mezzi pubblici. E anche a Reggio Calabria, l’Atam, Azienda di Trasporti per l’Area Metropolitana si attrezza per le nuove modalità, come ci ha spiegato l’amministratore unico Francesco Perrelli.

Atam e gestione della “fase 1”

Facciamo prima un passo indietro e guardiamo al momento in cui l’azienda si è trovata a fronteggiare l’emergenza sanitaria.

«Siamo stati in grado, in collaborazione con la Regione, di mantenere il servizio da poter consentire l’accesso ed il trasporto a chi, per esigenze varie, era autorizzato agli spostamenti. Abbiamo fatto qualcosa in più per gli indigenti, come ci ha chiesto la Caritas, abbiamo provveduto agli spostamenti degli homeless alle mense cittadine, abbiamo cercato di dare una mano. La fase uno per Atam è andata bene, al netto di qualche episodio, nel quale peraltro le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente, ad esempio, nel momento in cui c’era qualche passeggero di troppo rispetto al consentito»

Con l’emergenza 300mila euro in meno al mese

Ma se lato i minori ricavi sono stati ammortizzati dalla sospensione delle assicurazioni per alcuni mezzi e del minor consumo di carburanti. Le difficoltà economiche potrebbero subentrare nei prossimi mesi.

«Il problema è stato di carattere finanziario ed economico perché c’è stato un crollo di ricavi da tariffe. Oltre al contributo del Fondo nazionale per il trasporto pubblico non abbiamo avuto nulla in questi due mesi. Abbiamo avuto il saldo del primo bimestre e adesso siamo in anticipazione rispetto a marzo e aprile. Questo ci preoccupa non poco perchè dobbiamo realizzare una serie di investimenti relativi alla fase 2.

Dal punto di vista economico la fase 1 ha impattato pesantemente sull’azienda, perché sono venuti a mancare i ricavi da tpl tariffa che, per un’azienda come Atam sono pari a circa 300mila euro al mese, compreso la sosta. Il nostro coefficiente di esercizio, cioè la parte di costi coperta dai ricavi da tariffa, è pari a circa il 20%. Si tratta di un buon coefficiente, in crescita, migliore rispetto ad anni fa, inferiore rispetto ad altre regioni, ma per noi è fondamentale: serve a pagare le forniture, il carburante, le consulenze, costi di gestione. Tutte somme che anche in questi mesi vanno comunque pagate.

Anche se ci saranno ristori da parte del Ministero o della Regione, le aziende sono in seria difficoltà. Tutti i castelletti finanziari sono stati utilizzati, in questa fase siamo in affanno finanziario dovuto alla mancanza di liquidità, è l’eredità che ci lascia questa fase 1. Invece, nella fase due dovremmo ricominciare ad avere qualche ricavo». Da qui l’invito al «senso di responsabilità: se si paga il biglietto oltre che fare il proprio dovere si fa un servizio all’intera collettività, perché l’azienda è patrimonio di tutti».

Distanziamento e dispositivi per la “fase 2”

«Dal punto di vista dell’utenza attenendoci all’ultimo dpcm non dovrebbe esserci un aumento notevole, ma lo dovremo constatare. Tutto dipende, in questa fase, dalla responsabilità individuale. L’importante sarà attenersi alle nuove disposizioni in modo scrupoloso. Ci saranno dei sedili che non potranno essere occupati e ci saranno dei talloncini che indicheranno che non possono essere occupati.

Tra le novità: una serie di dispositivi per informare l’utenza su quali sono con i nuovi limiti, sia per l’accesso a bordo (i numeri), i distanziamenti tra un soggetto e un altro, sia in merito ai dispositivi personali di sicurezza (mascherina e guanti, a carico dell’utente, nds) che devono essere utilizzati dai mezzi di trasporto pubblico perché sono obbligatori. A vigilare ci sarà il personale di controlleria, non a bordo dei mezzi, ma fuori.

Invito tutti a salire sui mezzi nel momento in cui c’è il rispetto della distanza, altrimenti si incorre sia in rischi penali per chi non è autorizzato, sia amministrativi per chi dovesse circolare senza biglietti. Saranno gli autisti a decidere se fermarsi o meno e se c’è un numero di utenti tale da non consentire l’accesso a nuovi. Invito l’utenza ad essere paziente. Laddove vedremo ci saranno nuove esigenze interverranno nuovi mezzi e raddoppieremo le corse».

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