Dializzati al Gom a rischio, Aned chiede la realizzazione del centro territoriale
Gom e Asp continuano a non comunicare e a farne le spese sono sempre i pazienti dializzati che, nonostante l’emergenza, non hanno potuto continuare le terapie fuori dall’ospedale
Quando il peggio sembrava essere passato a Reggio Calabria arriva la conferma del primo caso positivo tra i pazienti dializzati al Gom apre nuovi scenari. Tamponi a tappeto tra pazienti e operatori sanitari ma solo uno è risultato positivo. Resta da comprendere se il contagio sia stato interno o esterno. Non hanno più un accesso dedicato e le misure di sicurezza adottate dal Gom di Reggio Calabria sono particolarmente stringenti. Così il calvario dei pazienti dializzati durante l’emergenza Covid è inevitabilmente peggiorato. Come ci spiega il delegato metropolitano dell’Aned Francesco Pontillo.
«La situazione per i pazienti di Reggio Calabria che devono dializzare al Grande Ospedale Metropolitano si è fatta ancora più difficile perché ovviamente, nel loro interesse, chi gestisce il centro di emodialisi del Gom deve applicare delle misure di sicurezza proprio per salvaguardare questi pazienti dializzati che sono particolarmente fragili».
La soluzione
La soluzione c’è ed è stata proposta da anni ma dai vertici politici e istituzionali arriva solo un assordante silenzio.
«Da tantissimi anni noi proponiamo una soluzione che avrebbe sicuramente allentato un po’ di sofferenze ai pazienti dializzati in questo momento. Tutto è riconducibile al fatto che la dialisi non è assolutamente un fattore ospedaliero. Il dializzato ospedaliero è un paziente con malattie particolari. La dialisi, invece, è un fatto territoriale che in tutta Italia viene gestita fuori dall’ospedale. Purtroppo, i nostri amministratori della sanità, nella maggioranza dei casi incompetenti, hanno fatto orecchie da mercante ed è stato difficile fargli comprendere un aspetto che, in realtà, è di una semplicità mostruosa».
Gom e Asp continuano a non comunicare e a farne le spese sono sempre i pazienti dializzati che, nonostante l’emergenza, non hanno potuto continuare le terapie fuori dall’ospedale.
«A Reggio Calabria ci sono due entità diverse tra di loro, Gom ed Asp, che neanche si parlano. I dializzati non devono essere in carico al Gom. Ci vogliono delle strutture territoriali sganciate completamente dall’ospedale che possano assistere questi pazienti in una condizione più umana».