Apertura scuole e arrivo Autunno cosa cambierà per il Coronavirus?
Il dottor Domenico Tromba non ha dubbi: «Ancora in Italia ci stiamo godendo l'ultimo sole, in altri paesi l'incendio Covid comincia a divampare»
«Purtroppo se una cosa buona ci ha insegnato la globalizzazione è che i destini dei popoli sono oramai legati. L’Italia si trova adesso circondata da Paesi dove l’infezione è tutt’ora diffusa, o si sta cominciando a diffondere. Nei prossimi mesi servirà tenere sotto controllo i nuovi contagi, come si sta facendo, individuando subito i focolai a livello locale».
È quanto afferma il dottor Domenico Tromba endocrinologo, responsabile Day service Tiroide Casa della salute Siderno, consigliere dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, membro cda Unime e presidente Associazione Scienza e Vita, che aggiunge: «Purtroppo non ci sono manuali per la convivenza con il virus, ma è proprio la convivenza che ci sta permettendo di conoscerlo. Le variabili climatiche -continua il dott. Tromba- a cui andiamo incontro sono un fattore critico per la trasmissione delle particelle infettive, contenute nelle goccioline di saliva emesse con la respirazione.
L ‘autunno appena iniziato si annuncia come grande alleato del nuovo coronavirus. È stato infatti osservato come le alte temperature e una relativa bassa umidità aumentano i tassi di evaporazione delle goccioline di saliva contaminata, riducendo in modo significativo la sopravvivenza del virus».
L’ autunno e poi l’inverno sarà il momento decisivo di questa partita con il virus: «A mio avviso altro alleato del Covid -prosegue il dott. Tromba- sarà l’apertura delle scuole: otto milioni di studenti stanno per ritrovarsi in classe.Quello a cui si andrà incontro, non è prevedibile, né è noto l’impatto che potranno avere le misure di riorganizzazione scolastica che si stanno mettendo in campo. Questo rende molto incerto il ruolo della trasmissione nelle scuole sull’ epidemiologia complessiva di SARS-COV-2. Sul fronte della risposta scientifica al covid , il quadro resta incerto. Sappiamo -evidenzia l’endocrinologo- che nei laboratori di tutto il mondo ( e l’Italia è in prima linea) si stanno studiando e sperimentando candidati vaccini e farmaci per vincere la sfida con il virus, ma resta impossibile prevedere quando uno di essi risulterà davvero efficace».
Nonostante la stretta sorveglianza, non si può escludere che qualche caso sfugga e il contagio si possa estendere un’altra volta, così come è successo in Spagna e adesso in Francia. «Quindi aspettiamo -conclude il dott. Tromba- con ottimismo il vaccino ma continuiamo l’uso della mascherina al chiuso e ovunque quando non è possibile mantenere un certo “social distancing”. È importante l’igiene personale e a mio avviso anche la vaccinazione antinfluenzale per ridurre il più possibile i carichi ospedalieri».