venerdì,Marzo 29 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, Falcomatà: «Valutiamo chiusura notturna aree a rischio»

Il primo cittadino ha incontrato i rappresentanti delle associazioni delle categoria produttive

Coronavirus a Reggio Calabria, Falcomatà: «Valutiamo chiusura notturna aree a rischio»

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha incontrato oggi pomeriggio a Palazzo San Giorgio i rappresentanti delle associazioni delle categorie produttive della città.

All’incontro, voluto dallo stesso primo Cittadino al fine di condividere le necessarie valutazioni preventive, alla luce delle disposizioni dell’ultimo Dpcm, per eventuali provvedimenti da adottare in ambito locale per il contrasto alla diffusione del Covid19, erano presenti i rappresentanti della Camera di Commercio, Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato.

«Ho voluto ascoltare preventivamente le istanze dei rappresentanti delle categorie produttive della città – ha spiegato il Sindaco a margine della riunione – perchè sono convinto che una fase delicata come quella che stiamo attraversando richiede necessariamente uno sforzo sinergico e corale che necessità il coinvolgimento di tutti gli attori sociali in campo, a cominciare da chi in questi mesi ha subito in maniera più pesante le conseguenze sociali della prima ondata di contagi».

«Domani – ha aggiunto il primo Cittadino – porterò le indicazioni condivise, nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura ed in particolare la necessità, concertata con gli stessi rappresentanti delle categorie, di avviare una mappatura delle aree a rischio presenti sul territorio cittadino, attraverso l’intensificazione di controlli da parte della forza pubblica».

«La recrudescenza dei contagi che stiamo vivendo negli ultimi giorni necessita una risposta decisa e puntuale. Per questo – ha concluso – chiederemo che le aree a rischio assembramento siano monitorate già a partire dal prossimo weekend, al fine di valutare l’eventualità di una chiusura notturna, qualora non ci siano le condizioni per mantenerle aperte in sicurezza».

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