venerdì,Aprile 19 2024

Coronavirus Reggio Calabria, Falcomatà: «Forte rischio chiusura. Decisive le prossime ore»

Le parole del sindaco dopo la riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza: «Contagi a quota 738 nell'area metropolitana»

Coronavirus Reggio Calabria, Falcomatà: «Forte rischio chiusura. Decisive le prossime ore»

«I numeri del coronavirus parlano di 294 casi a Reggio e 738 nella città metropolitana. Non sono mai stati così alti nemmeno nella fase uno. Siamo a forte rischio chiusura, le prossime ore saranno decisive». Torna a parlare dalla pagina Facebook il sindaco Giuseppe Falcomatà, dà i preoccupanti numeri dei contagi, riferisce sulla nuova ordinanza regionale e sulla riunione odierna del comitato ordine e sicurezza in prefettura.

La riunione in prefettura

Per quanto riguarda la riunione di stamattina, al palazzo del Governo, il sindaco chiarisce che riguardo la chiusura delle strade e delle piazze per evitare assembramenti e consentire maggior controllo della situazione, «dopo un confronto con le associazioni di categoria abbiamo fatto al prefetto una proposta che è stata subito accolta: questo fine settimana sarà fatto un monitoraggio delle zone a più alto rischio assembramento e contagio, in queste zone saranno intensificati i controlli. A seguito del monitoraggio si valuterà la necessità o meno di chiuder al transito le piazze, considerando che dopo mezzanotte (come stabilito dall’ordinanza regionale, nds) non si può uscire di casa se non per comprovate esigenze».

I contagi

Sale drammaticamente il numero dei contagi. il sindaco chiarisce che si tratta di «dati forniti dall’Asp, aggiornati alle 8.30 di stamattina e contano nella sola città di Reggio Calabria 294 casi di persone positive. Per un totale di circa 708 contagi in tutta la città metropolitana suddivisi nei comuni che ne fanno parte. Da interlocuzioni con medici dell’Asp avvenuti nelle ore successive i contagi nella mattinati di oggi sono aumentati in tutta la città metropolitana arrivando a 738 casi».

Le misure da adottare

«Sono numeri preoccupanti ed impietosi, superiori rispetto al numero dei contagi rispetto alla fase uno. Il virus è presente, si sta diffondendo rapidamente e soprattutto fra i 18 ed i 30 anni. Siamo a forte rischio chiusura, le prossime ore saranno fondamentali per valutare la necessità di dover disporre misure più restrittive. Gli ospedali sono al collasso, i posti per i ricoveri per covid sono praticamente terminati, così per quelli in terapia intensiva. Il virus non può arrivare ai nostri ospedali e ingolfare l’attività dei medici. Le nostre strutture non sono preparate ad un aumento dei casi. Nella fase uno ci siamo salvati perché attraverso comportamenti rigorosi abbiamo evitato che il virus si diffondesse, serve tornare a tenere quei comportamenti a volerci bene e voler bene alle persone che ci sono vicine».

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