Sanità, Klaus Davi: «La politica romana ha distrutto la Calabria»
Il massmediologo: «I governi centrali in tutti questi anni non hanno saputo frenare lo strapotere della 'Ndrangheta con il loro atteggiamento sprezzante»
«I governi centrali in tutti questi anni non hanno saputo frenare lo strapotere della Ndrangheta con il loro atteggiamento sprezzante e colonialistico verso questa regione». Lo scrive Klaus Davi commentano la nomina del nuovo commissario ad acta della sanità calabrese.
La Calabria è diventata una palestra per le carriere, una vetrina, ma non un luogo dove la politica investe a medio termine, al netto delle gravi responsabilità locali che pure ci sono. L’ultimo episodio in questo senso è il balletto tragicomico dei vari commissari, con la grottesca promozione a un neo ‘supervisore’ della salute dei calabresi, il dottor Zuccatelli, convinto negazionista, in una regione che poi il Governo colloca di imperio fra le regioni rosse. Poi se qualcosa non funziona si può sempre dire che è colpa delle mafie, come hanno già detto alcuni politici mettendo le mani avanti».