martedì,Aprile 23 2024

Coronavirus, neomamma salvata al Gom: «Non visitata perché positiva»

Dopo il parto la donna ha avuto problemi con la ferita. Risultata positiva all'ospedale di Locri non è stata visitata

Coronavirus, neomamma salvata al Gom: «Non visitata perché positiva»

Arriva su Facebook lo sfogo di una giovane mamma, Valentina Caridi di Locri che, dopo il parto ha contratto il coronavirus e, per questo, i medici si sono rifiutati, nonostante avesse necessità, di visitarla. Una storia che comincia con le doglie, con l’arrivo a più riprese all’ospedale di Locri per il parto del bambino che avviene, dopo non poche traversie, il 14 dicembre scorso con un cesareo d’urgenza.

Così viene al mondo Matteo. Ma passa appena una settimana e la donna accusa forti dolori alla ferita, per cui torna in ospedale per essere visitata. Fatto il tampone però risulta positiva al coronavirus di conseguenza nessuno scende a visitarla e la signora non può neanche salire in reparto per farsi visitare.

«Capisco la paura di infettarti o infettare i propri cari ma sei un medico – è l’amaro commento – lavori nella sanità, devi mettere in conto tutto e hai giurato di prestare soccorso a chiunque ne abbia bisogno. I medici, infermieri e personale seri per non infettare i propri cari hanno vissuto mesi lontano da loro non si sono rifiutati di visitare o prestare soccorso nascondendosi dietro un virus. E poi i colleghi che invece ci lavorano a stretto contatto? Ad esempio gli operatori del 118? Perché loro sì e tu no?».

E la storia continua all’ospedale di Reggio Calabria. Qui però il medico non si rifiuta di visitarla «Ha messo la tuta, si è coperto dalla testa ai piedi» e la visita è stata fatta. La signora si era anche accorta di avere una palla di dimensioni anormali al seno e avrebbe voluto essere controllata da uno specialista. Ma, anche in questo caso, il senologo, all’ospedale di Reggio non l’ha visitata.

«Ora, io non dico niente riguardo questa mia esperienza, credo parli da sé. Dico solo che non può funzionare tutto così. Se una persona positiva ha bisogno di cure diverse da quelle per i sintomi del Covid che fa? Muore? Bisogna attrezzarsi bene perché con le giuste precauzioni si può fare tutto. Ah, il ginecologo di Reggio è rimasto scioccato nel sapere che a Locri si sono rifiutati di visitarmi lasciandomi lì con i dolori ad una settimana dal parto dicendo che oltre ad andare contro ad ogni principio di un medico è stata anche omissione di soccorso».

La signora, prima di ringraziare tutte «le persone competenti che ho incontrato» fa un’ultima considerazione.

«Il Covid lo avrò preso in ospedale, nessun tampone alle dimissioni e ostetriche positive al Covid. Hanno fatto tamponi alle ragazze in camera con me dimesse il giorno dopo ma nessuno mi ha contattata nei giorni a seguire per avvisarmi che qualche ostetrica era positiva quindi di fare un tampone per controllare il mio stato. Io l’ho scoperto casualmente andando al pronto soccorso accusando dolori. In quanto asintomatica se non avessi avuto quei dolori non l’avrei saputo. Così ho infettato la mia famiglia, mia mamma e mia suocera. Tutti ora negativi con qualche ripercussione sulla salute.  Non permettono visite durante la degenza ma chi ci lavora sta attento? non lo so. Ma anche questo è assurdo».

top