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Villa San Giovanni, la rete pro-Poliambulatorio si appella ai sindaci

«Chiediamo urgentemente il rispetto della convenzione tra comune di Villa San Giovanni ed Asp di Reggio del 2011»

Villa San Giovanni, la rete pro-Poliambulatorio si appella ai sindaci

La rete “Salviamo il Poliambulatorio di Villa San Giovanni” chiede che vengano recepite le proposte contenute nel documento della rete per la ripartenza e la salvaguardia dei presidi sanitari territoriali. In occasione della riunione dell’associazione dell’area dei sindaci dello Stretto che si terrà domani, martedì 16 febbraio, la Rete “Salviamo il Poliambulatorio di Villa San Giovanni” intende rimarcare e portare ancora una volta all’attenzione di cittadini e istituzioni la grave situazione di inerzia e abbandono in cui versano le nostre strutture sanitarie territoriali, chiedendo un intervento politico netto e deciso per la risoluzione di ogni problematica.

Durante l’incontro dei sindaci dell’area dello Stretto dello scorso 24 novembre, la rete ha avuto occasione di evidenziare le carenze dei nostri presidi e le soluzioni possibili per ridare dignità ai cittadini che da troppi anni si vedono negare cure essenziali, chiedendo di recepire il documento stilato dalla società civile insieme a medici e tecnici del settore. Dobbiamo però constatare che poco o nulla è stato fatto, mentre la Conferenza dei sindaci, che non veniva convocata da anni, ancora va molto a rilento nonostante la drammaticità della situazione in cui versa la sanità calabrese.

«In questi mesi, certo, le nostre rivendicazioni hanno portato a piccole vittorie come ad esempio l’istituzione presso il Poliambulatorio villese del punto prelievi per due giorni a settimana e l’incremento di  3 ore settimanali per la cardiologia – si legge in una nota – Ma aumentare le ore di cardiologia senza fornire il Poliambulatorio di un ecocardiografo è come acquistare una splendida automobile priva di motore. Oltre a ciò, il Poliambulatorio versa nelle stesse condizioni di prima; mancano cioè tutte le branche specialistiche necessarie a fornire un servizio completo alla cittadinanza: la medicina dello sport, l’ortopedia, l’odontoiatria, l’otoiatria, la medicina interna (prima presenti),  l’endocrinologia e l’oncologia. Insufficienti, poi, risultano ancora le ore di fisiatria».

«Tutte queste carenze potrebbero risolversi se solo venisse applicata la Delibera della Commissione straordinaria n°856 del 3 Novembre 2020 avente ad oggetto il ripristino e il ricollocamento di 1470 ore di specialistica ambulatoriale per l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria. Anche sul versante dei servizi amministrativi nulla è cambiato, dal momento che gravano interamente sulle spalle di personale precario rispetto al quale chiediamo tutela e stabilizzazione. Continua a mancare il back office del PUA così come l’ufficio che prenda in carico la fondamentale assistenza domiciliare integrata (ADI). Inoltre, chiediamo urgentemente il rispetto della convenzione tra comune di Villa San Giovanni ed ASP del 2011, soprattutto per quanto riguarda la postazione di emergenza territoriale e lo spostamento dell’Ufficio igiene e vaccinazioni, attualmente sito al primo piano della struttura di via Solferino dove sono presenti importanti barriere architettoniche. Chiediamo pertanto all’associazione dei sindaci dell’area dello Stretto di recepire queste istanze e intraprendere una battaglia politica e sociale che metta al centro la difesa della salute dei cittadini, impegnandosi per l’attivazione delle commissioni miste – così come previsto dall’art. 14 del decreto legislativo 502/92 – quali strumento di democrazia, tutela e partecipazione attiva della comunità».

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