venerdì,Marzo 29 2024

Le mascherine? Non solo una protezione dal virus, ma anche dai rapporti sociali

Da iniziale strumento di “tortura”, a distanza di un anno, in alcuni casi, le mascherine sono diventate un alleato che, a livello psicologico, aiuta ad affrontare il mondo

Le mascherine? Non solo una protezione dal virus, ma anche dai rapporti sociali

All’inizio è stato difficile per tutti. Adattare il viso alle mascherine era diventato una necessità nel giro di poche settimane nel 2020. E dire che chi le portava veniva anche visto con l’occhio dell’esagerazione. Poi tutto è cambiato, realmente si è compresa l’entità del dramma che stava per investire l’umanità. E le mascherine da presidi medico chirurgici sono diventate compagne di ogni nostra uscita in pubblico.

È vero qualcuno che ha fiutato l’affare da subito ha iniziato una produzione di mascherine con personalizzazione, per consentire a chi le usa di differenziarsi, o di esprimere, nel contempo, e preferenze, musicali, calcistiche o più semplicemente artistiche o addirittura un accessorio fashion da abbinare col resto dell’abbigliamento proprio come si fa cons carpe e borse.

Da iniziale strumento di “tortura” dimenticato in casa prima di uscire, a distanza di un anno, in alcuni casi, le mascherine sono diventate per qualcuno un alleato che, a livello psicologico, aiuta ad affrontare il mondo.  E se resta vero che con le mascherine gli occhiali si appannano e che i presidi di sicurezza ci tolgono metà del trucco dal viso, rossetto compreso, è anche vero, da un altro punto di vista, che oltre ad alleate contro il virus, sono un’ottima barriera. Così alla maschera sociale si aggiunge quella materica.

Non abbiamo voglia di farci vedere? Distogliamo lo sguardo ed il gioco è fatto. Non ci va di salutare per strada, non ci va di fermarci a fare chiacchiere inutili? “Scusami, con questa mascherina non ti ho riconosciuto”. E la scusa è impeccabile.

A svelare questi nuovi comportamenti è stata un’inchiesta della Bbc, che racconta come la mascherina abbia aperto la strada al “coping mechanism”: divenendo strumento di adattamento soprattutto per gli introversi, che riescono così ad alleggerire tanto la paura del virus quanto quella del “lavoro emozionale” necessario a rapportarsi con le altre persone.

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