Rete territoriale di assistenza a donne e famiglie da rifare. L’Asp getta le basi
I consultori familiari a Reggio Calabria tornano al centro dell'attenzione grazie all'attività della Comunità Competente che ha aperto un varco per riorganizzare le strutture con il nuovo management
Tra i vuoti lasciati da anni di inefficace gestione dell’Asp di Reggio Calabria esiste anche quello relativo alla rete territoriale dei consultori familiari. Strutture fondamentali che sono state, invece, smantellate negli anni. La Comunità Competente da tempo ha intrapreso questa battaglia trovando nella nuova direzione dell’ASP un’apertura importante. «Abbiamo incontrato il nuovo management dell’Asp – ci ha confermato il leader di Comunità competente il dottor Rubens Curia – e abbiamo trovato la disponibilità ad aprire un confronto che porti alla riorganizzazione della rete territoriale per garantire nei vari distretti almeno un consultorio h12 e reperire le necessarie strutture nonché risorse umane».
Intanto l’occasione è stata utile per aprire un tavolo per definire i contenuti assistenziali delle Case della Salute per dare immediate risposte ai bisogni di salute della popolazione che in questi anni si è sentita abbandonata. È questa la richiesta avanzata da Comunità Competente e dalle Associazioni che hanno incontrato il direttore dell’Asp di Reggio Calabria, Domenico Minniti. Presenti all’incontro insieme a Curia anche Domenica Clemensi di “Donne Insieme”, Paola Infortuna dell’Associazione ” Dall’ostetrica”, Antonella Occhiuto “UDI” Reggio Calabria, Franco Martino, Anna Romeo e Giuseppe Ieraci del “Comitato per la Casa della Salute di Siderno”, Domenico Carbone, direttore del Distretto Reggio e Roberto Mittica, responsabile dell’Ufficio Tecnico. È solo l’inizio di un lungo percorso che parte da carenze e necessità che si sono cristallizzate nel tempo.
La delegazione delle Associazioni, avendo sottolineato il valore strategico dei Consultori Familiari come servizi sociosanitari di base che dovevano garantire una risposta multidisciplinare per la paternità e maternità responsabile, la prevenzione dei tumori femminili, l’educazione socio-affettiva tra i teenagers, la piena attuazione della legge 194/78 e altro, purtroppo hanno constatato «che nella nostra Asp, tranne qualche eccezione, i consultori si sono trasformati, nel tempo, in gusci vuoti per carenza di personale e di apparecchiature sanitarie».
Associazioni e specialisti si sono uniti per fare emergere la mancanza di strutture idonee in tutta la provincia in un momento in cui il covid ha senza dubbio aggravato la situazione impedendo l’accesso agli ospedali. Il direttore Minniti ha fatto presente che, l’attuale management, appena insediatosi, ha attivato tutti i concorsi fermi: pediatri, ortopedici, fisioterapisti e altri, che sarà richiesto alla Regione lo sblocco delle ore di specialistica ambulatoriale e sarà valutata la questione del Consultorio di Melito affinché possa operare compiutamente.