martedì,Aprile 23 2024

Giornata mondiale della Fibromialgia, si illumina il Castello Aragonese

Si accendono i riflettori sull'Associazione reggina Fibromialgia, che fin dalla nascita si fa portavoce con le varie Istituzioni affinché questa malattia venga riconosciuta quale cronica e invalidante

Giornata mondiale della Fibromialgia, si illumina il Castello Aragonese

Per non essere più invisibili, domani, in occasione della Giornata mondiale della Fibromialgia, l’AISF (Associazione italiana sindrome fibromialgica) promuove su tutto il territorio nazionale l’iniziativa “Illuminiamo la Fibromialgia. L’evento, che consisterà nell’illuminare di viola piazze e monumenti in tutta Italia, si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni del paziente fibromialgico, sofferente di una patologia non riconosciuta e spesso trascurata, che la pandemia ha contribuito ad aggravare ulteriormente. Anche il Comune di Reggio Calabria aderisce a questa Giornata, illuminando, su richiesta dell’Associazione reggina Fibromialgia, presieduta da Iolanda Votano, il Castello Aragonese.

L’evento sarà l’occasione non solo per sensibilizzare sulla patologia, ma anche per accendere i riflettori sull’Associazione che opera sul territorio reggino dal 2019. Nata con lo scopo di supportare i fibromialgici, l’Associazione punta da sempre a sensibilizzare i cittadini sulla sindrome fibromialgica, facendosi anche portavoce con le varie Istituzioni affinché questa malattia venga riconosciuta quale cronica e invalidante, al fine di farla inserire ufficialmente nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), al fine di poter usufruire delle tutele e delle prestazioni del Servizio sanitario nazionale. Cosa che, come ha spiegato il presidente Votano, non è ancora accaduto.

La malattia, che colpisce solo in Italia da un milione e mezzo a quattro milioni di persone, per il 90% donne, a fine 2020 è stata inserita tra le proposte all’ordine del giorno della Commissione per l’aggiornamento dei Lea. Un passo essenziale e determinante per ottenere il pieno riconoscimento da parte del Servizio sanitario nazionale, ma l’iter è ancora piuttosto lungo. «Un passo essenziale – ha affermato la Votano – per far sì che il riconoscimento non resti sulla carta, ma si traduca in esenzioni, certificazioni, disabilità, ciò che davvero può cambiare la vita delle persone che soffrono di questa malattia. Una malattia che a chi ne è affetto porta via la quotidianità, il lavoro e spesso anche gli amici e gli affetti, incapaci di capire un dolore invisibile. Per questo il 24% dei malati soffre di astenia, depressione, insonnia e inedia. Alcuni arrivano anche al suicidio».

L’Associazione reggina, già nel 2019, si era rivolta al Consiglio regionale, che accolte le istanze, aveva presentato una mozione che impegnava il presidente della Giunta regionale, ad attivarsi affinché a livello nazionale venissero riconosciuti determinati diritti in materia sanitaria, alle persone affette da questa patologia, il cui sintomo principale è rappresentato da forti e diffusi dolori all’apparato muscolo-scheletrico. Una sindrome cronica dolorosa, la cui sofferenza fisica non è limitata a muscoli o tendini, dal momento che tutto l’apparato locomotore e le sue parti “molli” ne vengono colpite, con forti ripercussioni anche sotto il profilo cognitivo e neurologico.

La presidente Votano, anche lei affetta da Fibromialgia, per dare qualsiasi tipo di sostegno alle persone che si rivolgono alla sua Associazione, ha avviato una collaborazione con diverse figure mediche e professionali: reumatologo, fisioterapista (col quale è stata avviata la idrokinesiterapia, attività motoria in acqua), psicologa cognitiva comportamentale e bioenergetica, algologo (terapia del dolore), gnatologa (dolore oro-facciale) e neurologo. L’Associazione inoltre, è in contatto con la Fondazione Isal – Ricerca sul dolore, che si occupa anche della Fibromialgia.

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