Consultorio familiare di Melito Porto Salvo a rischio chiusura. Le donne: «Ci opporremo»
Il problema è ancora una volta strutturale, infatti, a mancare è un luogo idoneo ad ospitare il predio fuori dall'ospedale considerando che si tratta di un servizio territoriale e non ospedaliero
Ci sono voluti anni di lotte per ottenere quello che dovrebbe essere un diritto. Parliamo del consultorio familiare ospitato all’interno dell’ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo che adesso è nuovamente in bilico è a rischio chiusura. Una struttura che, nonostante le innumerevoli difficoltà, continua ad operare. A lanciare l’allarme è Domenica Clemensi presidente dell’associazione ‘Donne Insieme’ che conferma come «le donne non consentiranno che questo presidio venga chiuso. Ci opporremo perchè è troppo importante».
Carenza strutturale
Il problema è ancora una volta strutturale, infatti, a mancare è un luogo idoneo ad ospitare il predio fuori dall’ospedale considerando che si tratta di un servizio territoriale e non ospedaliero. Le carenze decennali emergono pesando sui pochi servizi ottenuti che continuano nonostante tutto a funzionare. La struttura, che serve una popolazione di quasi 33 mila persone appartenente ai Comuni di Melito Di Porto Salvo, Bagaladi, Bova, Bova Marina, Condofuri, Montebello, Roccaforte, Roghudi e San Lorenzo, è nata nel 2012 in seguito alla chiusura del punto nascita di Melito Di Porto Salvo (RC) ed è il primo Consultorio H 12 della provincia di Reggio Calabria, il terzo della Calabria. Peraltro, il Consultorio è una delle sole tre strutture accreditate dalla Regione sul territorio calabrese.
Le attività prima e durante il Covid
Prima dell’emergenza Covid-19, il Consultorio H 12 si trovava all’interno dell’ospedale di Melito Di Porto Salvo e svolgeva attività programmate erogando, altresì, molteplici prestazioni (percorso Nascita, visite ostetriche e ginecologiche, screening paptest per la prevenzione dei tumori femminili, visite neuropsichiatriche infantili per il sostegno e diagnosi di sviluppo, attività di prevenzione pediatriche, ostetriche e psicologiche nelle scuole, visite psicologiche, attività psicosociale per Tribunale per i Minorenni e Tribunale e Tribunale Ordinario, Ministero di Grazia e Giustizia, attività di incontri protetti su mandato dei tribunali) con modalità multidisciplinare attraverso una propria équipe composta da svariate professionalità (psicologo, pediatri, neuropsichiatra, pedagogista, ginecologo, assistente sociale e amministrativa) e poteva inoltre, fregiarsi di essere l’unico Consultorio dell’area grecanica ad avvalersi della figura dell’ostetrica; successivamente, il Consultorio h 12 è stata smantellato per far fronte alla crisi pandemica.
Il futuro incerto
Nonostante le determinazioni che, in questo anno, si sono susseguite sia da parte dell’Asp che dalla Regione Calabria (tra le quali anche il DCA n.91/2020 con il quale la Regione ha approvato il “documento di riordino della rete ospedaliera in emergenza covid-19 art.2 del d.l. 34/2020”) non è stato disposto nulla in merito alla struttura. Nel mese di luglio l’Asp, di concerto con il Comune di Melito di Porto Salvo, aveva vagliato l’opportunità di trasferire il consultorio in un immobile (c.d. “Palazzo Manganaro”) di proprietà del Comune previa effettuazione di lavori per consentire il rispetto della normativa vigente circa l’accessibilità dei luoghi e barrire architettoniche. Ma ad oggi, causa pandemia e cambio ai vertici dell’Azienda Sanitaria, non è stata ancora trovata una soluzione ed il Consultorio h 12 è stato “provvisoriamente” collocato lungo stanze lungo il corridoio centrale dell’Ospedale Tiberio Evoli.
L’incontro con i nuovi vertici dell’Asp reggina
L’incontro con i nuovi vertici dell’Asp reggina pero ha aperto uno spiraglio per continuare a sperare. La presidente Clemensi conferma come sia «Di tutta evidenza dunque, come sia particolarmente difficile consentire a tutte le professionalità di operare al meglio, considerando i servizi offerti (psicologico, sociale, pediatrico, ostetrico, ginecologico, pedagogico e neuropsichiatrico), i numeri di prestazioni fornite nell’anno 2019 (oltre settemila di cui ben 4410 ostetriche, 700 servizio psicologico,550 servizio neuropsichiatria infantile, 550 servizio pedagogico, 700 servizio sociale,300 servizio ginecologico, 400 servizio pediatrico), e l’attività che, nonostante le difficoltà logistiche ed operative, è stata svolta nell’anno 2020 (basti pensare ad oltre 2660 prestazioni ostetriche, alle prestazioni telefoniche e corsi preparto e spazio mamma on line fornite da marzo ad agosto, e a tutto ciò che è stato effettuato in presenza da ottobre a dicembre)».