Centro vaccinale di Villa San Giovanni, Nuvola rossa: «Perchè questi continui ritardi sull’apertura?»

Il centro socio culturale “Nuvola rossa” di Villa San Giovanni, non ci sta e chiede come mai ancora non è stato allestito il centro vaccinale. «La scorsa settima – affermano i componenti – abbiamo manifestato il nostro dissenso davanti alla struttura di via Belluccio, struttura che dovrebbe ospitare il centro vaccinale villese. In netto ritardo rispetto alle tabelle di marcia stilate e ai tanti comuni limitrofi, anche di piccole dimensioni, che hanno già attivato questo importante servizio, Villa San Giovanni è ancora ferma al palo. Successivamente alla nostra protesta, siamo stati contattati dalla sindaca f.f. che ha tenuto a farci visitare la struttura, sollevando l’amministrazione comunale da ogni responsabilità e puntando il dito contro i vertici Asp che, a quanto pare, avrebbero dovuto fare dei sopralluoghi per dare il via libera all’allestimento del centro vaccinale.

Abbiamo atteso pazientemente ancora una settimana e nulla si è mosso. Nel frattempo continuiamo a essere incalzati da numerosi cittadini che sentono costantemente parlare di ponte sullo Stretto, ma non hanno notizie in merito ad un centro vaccinale tanto atteso in città in una fase delicata come quella che stiamo vivendo. Chiediamo all’Amministrazione comunale di fornire pubblicamente una spiegazione alla cittadinanza per motivare le ragioni di questi ritardi e le difficoltà che impediscono l’operatività del centro vaccinale, schierandosi per una volta dalla parte di cittadini e cittadine di Villa e pretendendo la risoluzione del problema da chi ne ha la responsabilità. Chiediamo al nuovo commissario Scaffidi se conosca la situazione di Villa San Giovanni e per quale motivo non venga dato il via libera al centro vaccinale». 

Nuvola rossa incalza: «I cittadini villesi hanno forse qualcosa in meno rispetto a quelli di Taurianova, Campo Calabro, Reggio Calabria (solo per fare qualche esempio)? Se entro qualche giorno non ci saranno novità, organizzeremo un’azione con cui la cittadinanza possa direttamente bussare alle porte delle istituzioni competenti per chiedere spiegazioni. Il dottor Scaffidi ha sempre detto di voler invertire la rotta. Parole a parte, a noi pare che cambiati i pupi la musica resti sempre la stessa. Allo stesso modo non ci sentiamo rappresentati da questa classe politica che evidentemente non ha abbastanza coraggio per schierarsi contro i poteri forti. Vogliamo fatti. Il tempo delle promesse è finito da un pezzo; quello delle scuse, anche».