giovedì,Aprile 18 2024

Il Gom si riorganizza post covid ma i finanziamenti non bastano

A Reggio Calabria il covid sta lasciando rifiatare il grande ospedale metropolitano che dopo aver passato il peggio affrontando il virus e le vaccinazioni guarda in avanti cercando di non perdere i risultati ottenuti ma i rischi sono tanti

Il Gom si riorganizza post covid ma i finanziamenti non bastano

«La migrazione sanitaria costa alla Calabria circa 300milioni di euro l’anno. Questa cifra consentirebbe la realizzazione di un grosso ospedale e il mantenimento di più ospedali. Proprio qualche mese fa il procuratore Nicola Gratteri diceva che se la sanità calabrese funzionasse molti ospedali della Lombardia dovrebbero chiudere. Migliorando la nostra offerta e garantendo qualità ed efficienza noi questi soldi li possiamo far rimanere in Calabria». Sono queste le parole del primario del reparto di terapia intensiva post operatoria del Gom Massimo Caracciolo che guardando al futuro, quando il covid sarà solo un brutto ricordo, tenta di tracciare la via per non perdere gli importanti passi avanti fatti in questi anni di pandemia.

Si guarda avanti anche perché i numeri del covid in ospedale sono nettamente diminuiti. La terapia intensiva è stata fortunatamente svuotata e rimangono ricoverati solo nove pazienti nel reparto di Malattie infettive. Ma per guardare al futuro bisogna fare i conti con un sistema di finanziamenti ancora ingessato. «Il nostro ospedale – ribadisce Caracciolo – va detto che è l’unica azienda ospedaliera della Calabria ad aver presentato un bilancio in pareggio. Purtroppo, però, il finanziamento regionale sulle prestazioni che noi eroghiamo viene calcolato sullo storico non sulla reale produzione e questo rappresenta un limite importante. Ci troviamo in una situazione strana perché abbiamo implementato la nostra offerta sanitaria e le nostre prestazioni ma sempre sul budget che noi avevamo, sullo storico, quindi è chiaro che poi si è in difficoltà».

La richiesta che arriva dal Gom è chiara: rivedere il finanziamento sanitario soprattutto per le aziende che presentano un bilancio sano altrimenti il rischio è di dover fare grossi passi indietro in relazione ai servizi offerti.

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