giovedì,Aprile 25 2024

Infermieri morti a Messina, Firenze: «Sottoscrivo che il vaccino non c’entra nulla»

Il commissario per l’emergenza Covid ha raccontato quelle che sono le azioni messe in campo per ribaltare il dato che vede la città all’ultimo posto in Sicilia per numero di vaccini inoculati

Infermieri morti a Messina, Firenze: «Sottoscrivo che il vaccino non c’entra nulla»

«Posso sottoscriverlo già da ora, prima che si concludano le indagini, il vaccino non c’entra niente con la morte dei due infermieri». Sono queste le parole del commissario per l’emergenza Covid di Messina Alberto Firenze, in merito alla morte dei due infermieri, avvenuta a pochi giorni dall’inoculazione del vaccino anti Covid. Intervistato dalla Gazzetta del Sud, Firenze si è detto sicuro del fatto che non c’è alcuna correlazione, dicendosi però rammaricato del fatto che «tutto ciò nel frattempo serve ancora di più ad allontanare le persone dalla vaccinazione.

È necessario quindi – ha continuato – che tutti noi, compresi i giornalisti, cambiamo il modo di approcciarci. Dobbiamo essere più corretti possibili nel dare informazioni, altrimenti rischiamo che le cose vengano percepite in maniera diversa dalla gente. Questa emergenza, che spero finisca presto, ci ha sicuramente insegnato che dobbiamo cambiare il modo di comunicare». Sul fatto che Messina sia il fanalino di coda della Sicilia per numero di vaccinazioni, Firenze ha spiegato che si sta facendo il possibile per cercare di capovolgere questo dato. «Eravamo partiti come la prima regione d’Italia per inoculazioni effettuate – ha affermato – ma andando avanti si è verificato un aumento delle persone indecise sulla vaccinazione.

Adesso la questione non è capire perché il dato complessivamente non ci soddisfa, ma mettere in campo le azioni che invece servono per centrare l’obiettivo che ci si è prefissati anche a livello nazionale, ossia di raggiungere il 70% complessivo dei soggetti immunizzati con doppia dose a fine settembre. Quindi ci aspetta un mese importante, in vista del quale l’Asp, insieme alla struttura commissariale e alla Regione, sta mettendo in campo tutto ciò che è nelle proprie condizioni. Stiamo attivando incontri sotto forma di tavoli tecnici con tutte le amministrazioni comunali che si ritrovano ad avere un basso livello di immunizzazione e con loro stiamo immaginando percorsi che possono in qualche modo favorire la vaccinazione.

Abbiamo anche attivato, d’accordo con l’Asp, la contrattualizzazione di medici in formazione, proprio per favorire ancora di più e incentivare le vaccinazioni a domicilio. Ci stiamo mobilitando in ogni modo per incrementare le vaccinazioni, e se può servire andremo direttamente a vaccinare». Per quanto riguarda i no vax, Firenze ha affermato che «anche la loro campagna ha nuociuto su questi dati negativi. La cosa che stupisce è che a dispetto di ciò che afferma questa gente, tutte le informazioni che a noi arrivano sui soggetti che muoiono o che finiscono in terapia intensiva, riguarda solo non vaccinati. Già questo servirebbe da esempio alla gente. Certo è che non bisogna criticare i no vax, ma spiegare loro, nel modo più attento possibile, l’importanza della vaccinazione».

Sulla questione vaccini, la Gazzetta del sud ha intervistato anche il direttore generale dell’Asp Dino Alagna, che ha sottolioneato come finora si sia fatto il possibile per convincere le persone a vaccinarsi. «Le abbiamo provate tutte – ha spiegato – anche insieme alla struttura commissariale, abbiamo vaccinato ovunque e adesso scoraggia questa scarsa partecipazione da parte della cittadinanza messinese e della provincia. I numeri sono impietosi perché ci vedono come l’ultima città della Sicilia. Abbiamo fatto recentemente un ultimo tentativo con i medici di medicina generale e i pediatri, perché crediamo molto nel loro apporto e nel rapporto fiduciario che si instaura tra il medico di famiglia e l’assistito. Quindi abbiamo convenuto con loro di fornirgli l’elenco delle persone non vaccinate cosicché ogni medico potrà verificare chi dei suoi assistiti ancora non ha fatto il vaccino e recarsi casa per casa a convincerli e ad inocularglielo».

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