Morte di 14 enne, indagati i medici che l’hanno vaccinata e chi la visitò dopo il malessere

Sarà un’autopsia a stabilire le cause della morte della 14enne di Ruffano (Lecce), avvenuta lo scorso il 13 settembre scorso, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale pediatrico di Bari, dopo un mese dalla somministrazione della seconda dose di vaccino anti-Covid. La giovane era rimasta in coma per 26 giorni, a distanza di 48 ore dalla somministrazione, avvenuta il 17 agosto.

Come riporta l’esposto denuncia presentato dai genitori, dal quale nasce l’inchiesta, la ragazza aveva ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer il 22 luglio e la seconda dose il 17 agosto a Casarano (Lecce).  Ma dopo la seconda dose, aveva accusato malessere ed aveva assunto una Tachipirina. Il 18 agosto lamentava forti dolori all’occhio e un gonfiore alla palpebra destra. Prima una corsa alla guardia medica, poi il ricovero in ospedale il 19 agosto a Tricase (Lecce).

La 14enne è stata sottoposta a Tac e sarebbe stata riscontrata una forma di tumore alla parte occipitale, per questo era stato chiesto un approfondimento, ma la ragazza è entrata in coma irreversibile e il 20 agosto è stata trasferita all’ospedale pediatrico di Bari dove i medici hanno diagnosticato una forma di meningite.

Sono 3 i soggetti gli indagati in vista del conferimento dell’incarico per l’esame autoptico fissato il 27 ottobre al Policlinico di Bari. Si tratta del medico che ha somministrato la dose di vaccino e dei due che hanno sottoposto la 14enne ad accertamenti nell’ospedale di Tricase (Lecce), in seguito ai primi malesseri. L’ipotesi di reato è omicidio colposo in ambito sanitario.