Donare per ridare la vita, il centro regionale trapianti dopo il Covid vede i dati in risalita
I medici cattolici hanno spostato la campagna informativa per informare e sensibilizzare sul gesto d'amore che dona la vita
«Il covid ci ha bloccati, sono stati due anni abbastanza pesanti ma pr fortuna adesso l’organizzazione dei nostri ospedali ci permette di venire fuori da questa problematica e di poter aiutare tantissime persone che sono in lista d’attesa di trapianto». Contina la campagna informativa che il dottor Pellegrino Mancini, Direttore U.O.C. Centro Regionale Trapianti – G.O.M. Reggio Calabria sto portando avanti per informare correttamente e sensibilizzare in merito alla donazione degli organi. Quasta volta ad ospitare l’iniziativa è stata l’associazione dei Medici cattolici italiani.
«Questo tipo di informazione è determinante – ha spiegato Pellegrino – affinchè ognuno possa scegliere in maniera consapevole se donare o meno gli organi». E a Reggio Calabria quest’attività non si è mai fermata e i medici cattolici hanno voluto aderire concretamente. «Per noi è un segnale cuturale, è la cultura per la vita che vogliamo promuovere – ha spiegato il dottor Cesare Romeo presidente dell’associazione medici cattolici italiani – per noi cattolici la vita ha tante valenze e crediamo che il momento della donazione dell’organo sia un momento importantissimo di civiltà».
Ma di particolare importanza dono state le testimonianze di chi ha vissuto questa scelta e di come, decidendo di donare ha riscoperto la vita anche dopo il dolore della morte. La storia di Debora ma anche quella di Denise e di Diego Laurendi, storie di straordinario amore, scelte consapevoli che hanno, con il loro ultimo gesto, regalato la vita a tanti.