venerdì,Marzo 29 2024

Reggio, trent’anni di trapianti di midollo in Calabria

Ail e Ctmo del Gom in una giornata dedicata alla divulgazione dell'attività clinica svolta e delle prospettive future della terapia cellulare

Reggio, trent’anni di trapianti di midollo in Calabria

Sono passati trent’anni dall’inizio dell’attività di trapianto di midollo osseo al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. L’Ail (Associazione italiana leucemia) sezione Reggio e Vibo “Alberto Neri”, in collaborazione con il Centro unico regionale trapianti cellule staminali e terapie cellulari (Ctmo) “Alberto Neri” hanno dedicato una giornata alla divulgazione dell’attività clinica svolta e delle prospettive future della terapia cellulare.

Ad aprire i lavori, moderati da Giuseppe Livoti, il presidente dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano che ha ricordato l’apporto del dottore Alberto Neri, creatore di un sogno c he tante vite ha salvato negli anni. Dopo la relazione di Olga Spanò, vicepresidente dell’Ail, è stata Rosalba Scali già presidente e ora consigliera dell’Associazione reggina a ripercorrere il sogno di Alberto Neri. «Un sogno di cui non potè vedere la realizzazione poiché nel 1989 morì nel fare il medico, nel portare soccorso a persone che avevano avuto un incidente stradale, e aveva solo 49 anni. Un medico che, tuttavia, ha lasciato un solco profondo. All’inizio del 1992 il Ctmo fu realizzato agli Ospedali Riuniti e intitolato al professore. Oggi il centro è stato trasferito al Morelli».

Tante cose sono avvenute in questi ultimi anni, come chiarisce Fabio Ciceri, Direttore unità di ematologia e trapianto di midollo osseo e oncoematologia, san Raffaele di Milano, presidente del gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare (GITMO): «Il trapianto di midollo si è allargato ad applicazioni cliniche sempre più avanzate. Oggi il trapianto di cellule staminali non è solo ridare il midollo a un paziente, ma significa fare immunoterapia del tumore, della leucemia, del mieloma, del linfoma e significa andare ad applicazioni come le car-t che rappresentano le naturali evoluzioni della terapia cellulare oggi».

Massimo Martino, direttore Centro Unico Regionale Trapianti Cellule Staminali e Terapie cellulari (C.T.M.O.) “Alberto Neri”, Grande Ospedale Metropolitano: «Celebriamo i trent’anni del centro trapianti. Purtroppo qualche paziente non ce l’ha fatta, ma siamo stati in grado di dare una terapia di alto livello a chi ne ha avuto bisogno ed è un’opportunità di crescita per tutto il territorio calabrese perchè noi offriamo un servizio a tutta la Regione e speriamo sempre di essere pronti ad offrire nuove terapie ai pazienti che soffrono di tumori del sangue in particolar modo».

E Giuseppe Toro presidente Ail nazionale chiosa: «Essere di nuovo a Reggio è motivo di soddisfazione, dopo l’evento della Car-t, oggi qui per celebrare la ricorrenza della nascita del Centro trapianti. Senza il centro probabilmente non avremmo le Car-t che sono le terapie più innovative e rivoluzionarie. Il Centro reggino, insieme a quello di Palermo, sono i primi nati dopo quello di Roma, hanno dato fiducia, possibilità ai meridionali di potersi curare nella loro terra. I risultati di questi trapianti sono sotto gli occhi di tutti: il centro reggino è tra i più efficaci e sicuri d’Italia».

Sono intervenuti Gianluigi Scaffidi, Commissario Straordinario Gom; Giulia Pucci, direttrice del Laboratorio Manipolazione/Banca del Cordone, al Gom, Reggio Calabria, Said Al Sayyad Direttore Dipartimento Emato-Oncologico e Radioterapico, Gom; Bruno Martino Direttore Ematologia al Gom.

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