giovedì,Aprile 25 2024

Ospedale Polistena, Dema denuncia: «Disagi nel reparto di Otorinolaringoiatria»

Il vicepresidente nazionale Michele Conia si chiede: «Possibile che nel 2022 sia cosa impossibile pensare di dotare i reparti di impianti di condizionamento?»

Ospedale Polistena, Dema denuncia: «Disagi nel reparto di Otorinolaringoiatria»

«Numerose sono ormai le denunce di demA nei confronti del Servizio sanitario calabrese. Da mesi, infatti, ascoltiamo quotidianamente dottori, infermieri, cittadini che vivono, impotenti, ognuno nel proprio ruolo, situazioni paradossali». Esordisce così Michele Conia, vicepresidente nazionale demA e consigliere metropolitano, sostenendo di aver appreso che «il reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Polistena opera in condizioni di estremo disagio: personale ridotto all’osso con due infermieri e tre medici che servono più ambulatori, con turni estenuanti e un bacino d’utenza che va dalla Piana allo Jonio. Non è in discussione la professionalità degli operatori, ma le condizioni nelle quali sono costrette a soccombere queste figure professionali deputate a salvarci la vita, soprattutto in un periodo dell’anno nel quale il caldo è estenuante, sfiancante e non si può contare neanche su un condizionatore.

Ma di cosa stiamo parlando? Possibile che nel 2022  sia cosa impossibile pensare di dotare i reparti di impianti di condizionamento? Come spiega tutto questo il personale medico e paramedico a un paziente che arriva, ad esempio, con epistassi o vertigine posizionale che avrebbe bisogno di un luogo fresco affinché le cure possano fare il giusto effetto? Perché dobbiamo assistere a questi continui scempi nonostante le promesse da marinaio elargite durante le campagne elettorali? Nulla è cambiato, gli operatori ospedalieri continuano ad essere i nostri angeli custodi e noi  pellegrini in cerca di una normalità che questa amara Terra sembra quasi di non meritare.

Denunciamo con forza e decisione queste situazioni e, gran voce, diciamo che noi lotteremo per quei servizi essenziali che mai abbiamo visto essere in discussione in altri presidi ospedalieri italiani, in quegli ospedali che ci vedono spesso protagonisti di inenarrabili viaggi della speranza. Costruiamo alternative e non rassegnati consensi in opposizione dura e decisa verso chi dimostra ogni giorno di averci dimenticati».

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