venerdì,Aprile 19 2024

L’Ordine dei medici di Reggio: «Mancano specialisti? Non c’è sicurezza, qui uccisi tre colleghi»

Dopo la denuncia della Uil sugli imboscati e il reclutamento dei cubani, un nuovo caso

L’Ordine dei medici di Reggio: «Mancano specialisti? Non c’è sicurezza, qui uccisi tre colleghi»

La carenza di personale medico e sanitario nella provincia reggina continua a far discutere. Il presidente dell’ordine dei medici di Reggio Calabria Pasquale Veneziano pone l’accento su problematiche che nulla hanno a che vedere con la dispersione di figure specializzate come denunciato dalla Uil.

La carenza di personale

«Effettivamente la carenza di medici è reale. Ma anche se fosse vero che dei medici sono impiegati in attività amministrative, non credo che possono coprire il fabbisogno e soprattutto qui mancano figure specialistiche».

Il fabbisogno dell’Asp di Reggio

Il fabbisogno di oltre 3700 unità mediche sanitarie cristallizzato dall’Asp di Reggio Calabria è un dato che non stupisce ma che trova motivazioni legate non solo alla mancanza di concorsi, ribadisce Veneziano: «I ragazzi invece di restare qui in Calabria vanno via perché. Prima di tutto, non abbiamo le scuole di specializzazione sufficienti per coprire tutte le necessità del nostro territorio. E una volta che vanno via a studiare rimangono lì a lavorare».

Aggressione ai medici

Ma non è solo una questione di opportunità. A frenare i giovani medici sarebbe anche la pericolosità di alcuni territori. «I giovani medici hanno paura di andare a lavorare in territori come i nostri perché ci sono delle zone ad altissimo rischio. Parliamoci chiaro andare a lavorare a Locri o a Polistena dove se fai un piccolo errore vieni aggredito fisicamente non è una scelta facile. Mi tocca ricordare che, purtroppo, in passato tre nostri colleghi sono addirittura stati uccisi nella nostra provincia. Da questo si può capire perché da noi c’è poca frequenza di medici».

Affondo sui medici cubani

E la soluzione trovata dalla regione di reclutare risorse oltreoceano non è ancora vista positivamente: «Se invece di pensare ai cubani si pensasse a ristrutturare in modo serio tutti gli ospedali in modo da renderli  agibili, decorosi e dignitosi per un medico e si desse la possibilità di avere la tranquillità sul posto di lavoro e la sicurezza del posto di lavoro io credo che avremmo subito un rientro di tanti nostri giovani che, invece, si accontentano di lavorare fuori avendo il doppio delle spese».

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