giovedì,Aprile 25 2024

Reggio non tace traccia un bilancio dopo 13 anni: «Fari puntanti sugli “scartati”»

Un incontro per discutere dei limiti della sanità pubblica che di «dimentica degli ultimi»

Reggio non tace traccia un bilancio dopo 13 anni: «Fari puntanti sugli “scartati”»

Il movimento Reggio non tace spegnendo 13 candeline riapre il dibattito sul territorio e questa volta ha scelto di dedicarsi agli “scartati”, gli ultimi, gli emarginati e a quel sistema sanitario pubblico che li ha dimenticati e abbandonati.

Lo ha fatto invitando a discutere di sanità solidale tutte le realtà che concretamente si spendono sul territorio per dare un aiuto a chi non ha la possibilità di accedere alle cure private. E lo ha ricordato Giuseppe Licordari quando, introducendo gli interventi, stringendo tra le mani il libro di Papa Francesco “Fratelli tutti”, ha ribadito la necessità di occuparsi dei più deboli.

Ma esiste una realtà diversa che a fronte di tante lacune presenti in sanità riesce ad occuparsi degli ultimi in modo totalmente gratuito. Ma Reggio non tace ha voluto cogliere l’occasione per aprire una finestra su quello che è l’operato dell’amministrazione reggina proprio per quanto riguarda la tutela alle fasce più deboli. E Salvatore Miceli ha ribadito come il movimento «boccia totalmente l’operato di ‘un’amministrazione che avrebbe dovuto prendere scelte ben diverse da tempo».

E anche sulla condanna del sindaco Falcomatà il componente del coordinamento Miceli taglia corto: «Doveva dimettersi subito per una questione di responsabilità che il ruolo politico e istituzionale impone».

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