sabato,Aprile 20 2024

Villa San Giovanni, il Pd sul Poliambulatorio: «Paga anni di scarsa pianificazione»

I dem della cittadina dello Stretto hanno prodotto un duro documento sulle condizioni del presidio sanitario. Chiesto un incontro all’Asp

Villa San Giovanni, il Pd sul Poliambulatorio: «Paga anni di scarsa pianificazione»

Il tema della Salute Pubblica e della Medicina di Territorio continua ad essere al centro del dibattito del Circolo del Partito democratico di Villa San Giovanni.

D’altra parte si sono moltiplicate le criticità riscontrate prima del “Covid -19” e i Democratici villesi, attraverso una serie di incontri con varie Associazioni, si sono resi parte attiva della Rete cittadina “Salviamo il Poliambulatorio di Villa San Giovanni”.

«Già nell’agosto del 2020 – si legge in una nota del segretario cittadino Enzo Musolino – in occasione del sit-in di protesta/proposta, venivano riscontrate e rese pubbliche condizioni di esercizio dei servizi alquanto precarie, effetto nefasto della drastica riduzione delle ore di specialistica a causa del mancato turnover fisiologico di ingresso per i pensionamenti, i decessi, i trasferimenti delle “ore di servizio specialistico” in altre strutture».

Accanto a tutto questo, e di certo non meno importante, è emersa «l’assoluta carenza di personale amministrativo; carenza che, evidentemente, compromette l’offerta sanitaria del Poliambulatorio».

Dopo la fine dell’emergenza da Covid-19 i problemi non sono certo cambiati, anzi, sottolinea Musolino, «sono peggiorati».

«Questi due anni avrebbero dovuto insegnarci che il sistema sanitario nazionale è essenziale nella capacità di dare risposte efficaci ai cittadini che domandano salute e sicurezza e che, purtroppo, a causa della Pandemia, hanno dovuto rinunciare a programmi di prevenzione e di accesso alle cure primarie ordinarie».

Il Poliambulatorio è l’unica struttura pubblica del territorio, è ubicata al centro della città e “ospita” i cittadini di ben 8 Comuni limitrofi, la cui popolazione complessiva si aggira attorno ai 30 mila abitanti.

«Va da sé – prosegue la nota – che la drastica dismissione di molte branche specialistiche: ad oggi mancano endocrinologia, dermatologia, odontoiatria, ortopedia, medicina interna, urologia, allergologia, otorinolaringoiatria, oncologia e prestazione di Ecocardiogramma, determinano un gravissimo, serio ed ingiustificabile sacrificio patito dai cittadini che, dopo la chiusura del Presidio Ospedaliero di Scilla, sono costretti a confluire, almeno coloro che hanno la possibilità economica, nella sanità privata, costringendo molti a indebitarsi per curarsi, per sopravvivere».

Musolino fa notare che il maggior numero di transiti dal settore pubblico a quello privato si riscontra nell’area oncologica e ortopedica.

La situazione appare ai dem ancor più grave dal punto di vista amministrativo: «Negli ultimi tempi i pensionamenti di diverse figure hanno fatto sì che vi sia un solo impiegato amministrativo, a tempo parziale, 4 ore al giorno, proveniente dai progetti Regionali “Percorsi di Politiche attive”. Nessuna programmazione, nessuna nuova assunzione, quindi, ma solo percorsi emergenziali da cui l’Asp ricava figure professionali disoccupate o in mobilità».

Si delinea, dunque, per Musolino, una mancata integrazione “ordinaria” dell’organico, un ingiustificabile ritardo nell’ingresso di personale effettivo, di ruolo, adeguatamente formato.

«A seguire, è altresì importante denunciare la soppressione del front office del punto unico di accesso (PUA), con l’impossibilità da parte dei pazienti malati cronici   bisognosi di cure domiciliari integrate di consegnare facilmente la modulistica necessaria ad erogare le cure attinenti la loro patologia. Oggi, purtroppo, tali pazienti sono invitati a portare tale documentazione presso gli uffici di Reggio Calabria, con un aggravio inutile di burocrazia, con l’allungarsi dei tempi di erogazione dei servizi».

Non versa in condizioni migliori il servizio che eroga l’autorizzazione alla fornitura di ausili e presidi per gli invalidi civili che «si regge su un solo medico che svolge, oltre al lavoro sanitario, anche quello amministrativo».

Per quanto riguarda i locali in cui si espletano i servizi sanitari, Musolino sottolinea come l’Asp abbia in essere una convenzione con il Comune mai di fatto completamente attuata.

«I locali di via Belluccio, infatti, sono di fatto sottoutilizzati rispetto all’ampiezza degli stessi e i cittadini ancora attendono, e qui gli Amministratori Comunali dovrebbero intervenire puntualmente, anche nell’ottica di adeguamento degli immobili di propria competenza, quel servizio di “emergenza di prossimità”, indicato nella convenzione, e ad oggi inesistente».

Non va meglio per i Servizi di Neuropsichiatria Infantile e per il Consultorio Familiare che sono privati di indispensabili strumenti di intervento e di personale qualificato.

«Si ribadisce, ancora, l’assoluta necessità del ripristino della “Medicina Legale” e del trasferimento dell’Ufficio Igiene Pubblica dai locali comunali dove al momento operano: al secondo piano di uno stabile privo di accesso ai disabili».

«Anni di scarsa pianificazione, di responsabilità frammentate e mai condivise, di una politica debole se non addirittura indifferente, hanno portato a questa crisi che appare irrecuperabile, ad un cedimento vile alla retorica – poi divenuta pratica indiscriminata – dei tagli e del risparmio sulla pelle dei più deboli».

Per tutti questi motivi, il Pd villese ha ufficialmente chiesto un urgente incontro con i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria per conoscere lo stato della programmazione, degli investimenti, degli interventi, dell’implementazione dei servizi, della tutela della salute dei cittadini villesi. Chiedendo che l’incontro venga esteso al sindaco di Villa San Giovanni, ai sindaci del distretto/zona/polo/ambito e che veda coinvolta l’autorità politica regionale e gli attori sindacali.

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