sabato,Aprile 20 2024

Taurianova, la partita per la vita di Ionele si gioca all’Asp: chieste più ore di assistenza

Della vicenda della donna affetta da Sla si è interessata la garante della Salute Anna Maria Stanganelli che ha incontrato i vertici dell'Asp per rappresentare le necessità della donna

Taurianova, la partita per la vita di Ionele si gioca all’Asp: chieste più ore di assistenza

Ionele Sabina Radu, la 36enne di Taurianova affetta da Sla, può contare sempre di più sull’aiuto concreto e incondizionato della garante regionale della Salute Anna Maria Stanganelli. Dopo aver incontrato la donna a casa sua, lo scorso 22 maggio, la garante si è messa subito a disposizione per far sì che Ionele affronti la sua malattia nel migliore dei modi, impegnandosi ad aiutare il marito Sergio Carrozza a ottenere più ore di assistenza possibili, così come richiesto. Il primo impegno mantenuto dalla garante, è stato quello di far sbloccare l’Home care premium, che per questioni burocratiche non veniva erogato alla famiglia.

In virtù di quanto discusso con Carrozza nel corso della sua visita nell’appartamento di Ionele, ossia la necessità di avere qualche ora in più di assistenza, la garante martedì scorso ha incontrato, nella sede dell’Asp di Reggio Calabria, il direttore sanitario Santo Caridi. «Ho sottoposto alla sua attenzione le problematiche di Ionele – ha fatto sapere Stanganelli -. Sia la direzione sanitaria dell’Asp, che la direzione del Distretto tirrenico, hanno dimostrato grande sensibilità verso le problematiche rappresentate. Ho così invitato il signor Carrozza a formalizzare alla direzione del Distretto le sue richieste, relativamente alle necessità e ai bisogni di Ionele, la cui situazione era già all’attenzione dello stesso Distretto. Sono altresì in contatto costante con l’assessore al ramo del Comune di Taurianova Angela Crea, per monitorare la situazione. Contatterò anche la Croce Rossa territoriale. Dobbiamo tutti fare rete attorno a Ionele».

La garante ha poi sottolineato che, «per quanto riguarda l’assegnazione dell’Home care premium, problematica a cui già nei giorni scorsi l’Ufficio del Garante aveva dato riscontro in sinergia con il coordinatore regionale medico-legale dell’Inps Giuseppe Antonio Licordari, l’Ufficio Polo Credito e Welfare della direzione provinciale dell’Inps di Reggio Calabria, per il tramite dello stesso Licordari, ha comunicato che la pratica a favore di Ionele Sabina Radu risulta regolarmente in pagamento per il mese di maggio. Le mensilità di gennaio e marzo erano sospese in attesa di definizione del contratto di lavoro domestico, da parte della sede, mentre il mese di febbraio risulta scoperto di contratto. Gli arretrati – ha concluso – verranno corrisposti con il primo pagamento regolare o nei mesi successivi».

La lettera del marito all’Asp

Così come da accordi con la garante, proprio stamattina Sergio Carrozza ha provveduto a inviare una lettera all’Asp di Reggio Calabria, nella quale ha illustrato le condizioni della moglie e sottolineato la necessità di ottenere ore di assistenza in più, rispetto a quelle già garantite dal Comune di Taurianova. «Mia moglie – si legge nella lettera – è costretta a utilizzare non solo una regolare somministrazione di ventilazione non invasiva (Niv), per fronteggiare il trattamento della sopravvenuta insufficienza respiratoria, ma anche l’apparecchio della tosse, il sollevatore e perfino un puntatore oculare, la cui strumentazione le permette di comunicare e dunque relazionarsi con gli occhi, grazie a una telecamera digitale che analizza i movimenti oculari delle sue pupille.

Si tratta di un quadro clinico che rende assolutamente necessaria la richiesta di un’ininterrotta assistenza, caratterizzata da una molteplicità di attenzioni e supporto, a partire dal controllo dei sintomi e delle complicanze fisiche – con l’assunzione di un preciso protocollo terapeutico – come pure della gestione del dolore e del costante accertamento delle già menzionate fasi della respirazione, particolarmente nel basale fabbisogno delle contingenze nutrizionali. Appare per tutto ciò evidente di trovarsi di fronte all’urgenza di una pianificazione e organizzazione delle cure a lungo termine, che siano capaci di predisporre con grande dedizione, pazienza e sensibilità gli interventi, peraltro fondamentali anche per mantenere una corretta igiene e pulizia, al fine di evitare la trasmissione d’infezioni. Quanto detto rende – ormai in modo del tutto improrogabile – la disponibilità di un coinvolgimento della riabilitazione che solo le figure degli Operatori socio sanitari (Oss) possono pienamente assolvere.

Tali professionalità – scrive Carrozza – grazie al loro sistematico e funzionale svolgimento delle competenti mansioni di assistenza domiciliare, potrebbero garantire a Sabina la disposizione di specifiche esecuzioni degli interventi, capaci di tenere in considerazione le circostanze nelle quali versa, attraverso le medicazioni e la rilevazione dei parametri vitali, il supporto per l’assunzione regolare della terapia orale, la prevenzione di ulcere da decubito, nonché l’osservazione e la collaborazione alla rilevazione dei bisogni di primo soccorso. Per non parlare poi, della basilare importanza che assume il supporto empatico che gli stessi Oss sarebbero capaci di offrire, perché mia moglie possa essere sostenuta a gestire le proprie emozioni, spesso acuite dal sopraggiungere di momenti problematici. Sabina, insomma, ha necessità di un supporto emotivo per sostenere una serie di sfide, come ad esempio l’insorgenza della paura e dell’ansia, attraverso un approccio comprendente un ascolto attivo che possa consentirle – per quanto sia possibile – di elaborare i suoi drammatici vissuti.

E’ importante rilevare, sempre per quel che concerne l’aspetto di natura assistenziale, che il Comune di Taurianova ha inteso concedere, il tetto massimo di trenta ore settimanali. Appare del tutto evidente che l’erogazione della fruizione del suindicato periodo – per quanto raggiunga il massimo livello previsto dal budget amministrativo – si rivela essere alquanto insufficiente, mentre il personale quadro economico/familiare, gravato e appunto per questo in difficoltà nel fronteggiare la complessiva gestione situazionale, non consente di poter sopperire e sostenere l’impatto delle notevoli e diversificate spese per l’assistenza diurna e notturna. Alla luce di questo complesso ed evolutivo quadro situazionale, lo scrivente chiede all’Asp che la propria consorte sia inserita nell’ambito del servizio Adi, perché possa essere garantita la fruizione – sempre mediante la disponibilità delle qualificate figure Oss – dell’implementazione di due assistenziali e quotidiane ore.

La formulata e accorata sollecitazione scaturisce dalla consapevolezza di vivere l’esperienza di una malattia le cui impellenze appaiono sempre più complesse e impegnative, a fronte delle quali il firmatario della presente lettera è impossibilitato ad assicurarne l’indispensabile e giornaliera programmazione, anche a causa delle considerevoli responsabilità lavorative. Il sottoscritto difatti, è un infermiere professionale – dipendente, nella fattispecie, presso l’Ospedale Civile di Polistena – la cui assegnazione dell’orario di lavoro turnista si presenta determinato con modalità cicliche e diffusive».

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