sabato,Ottobre 12 2024

Missione Salute, l’Asp presenta i progetti Pnrr delle 21 case e ospedali di comunità

Sorride l'Area Grecanica, dove saranno previsti numerosi interventi in maniera capillare in tutto il territorio

Missione Salute, l’Asp presenta i progetti Pnrr delle 21 case e ospedali di comunità

Giornata di lavoro intensa presso la sede dell’ASP di via Diana a Reggio Calabria, fortemente voluta dalla dottoressa Lucia Di Furia, Direttore generale e già commissario dell’ASP reggina, per presentare il lavoro sin qui svolto dall’ufficio tecnico e dai progettisti incaricati da Invitalia per la realizzazione degli interventi afferenti la missione 6 del PNRR, denominata “Missione Salute“.

La lunga presentazione degli interventi è servita a mostrare, tramite videoproiezione, le bozze avanzate della progettazione definitiva in fase di completamento, al fine di verificare con i comuni se ci fossero delle incongruenze progettuali macroscopiche rispetto a quelli che sono i rapporti che l’ASP dovrà avere con le parti. Gli Ospedali e le Case di Comunità hanno una strutturazione tipo standardizzata.

Molti gli interventi sul territorio della Città Metropolitana, 21 in totale, di cui 17 case della comunità e 4 ospedali di comunità. l’Area Grecanica fa il pieno con ben 3 interventi, di cui uno dei quattro ospedali di comunità – che verrà realizzato a Bova Marina per un importo di circa 3 milioni di euro – e2 case della comunità che sorgeranno a Fossato di Montebello Jonico ed a Roghudi dal valore di 1,6 milioni. A questi si aggiungono i COT di Cardeto e Palizzi Marina, altri due tasselli fondamentali finanziati con circa 460 mila euro complessivi. Inoltre, alle Case di Comunità, si aggiungeranno i presidi medicalizzati previsti dalla SNAI – Strategia Nazionale Aree Interne – nei borghi di Bova e Brancaleone.

Nella decisione delle sedi, a suo tempo, si è scelto di intervenire nei comuni privi di strutture ospedaliere, privilegiando quegli enti che potessero mettere a disposizione degli stabili dotati di un tot di metri quadri sufficienti alla causa, ovvero almeno 1000 per le case di comunità e 1.200 per gli ospedali di comunità.

Successivamente alla consegna della progettazione definitiva e ad alla validazione degli stessi progetti, partirà il percorso verso la realizzazione delle opere. Ci troviamo quindi davanti ad un percorso istituzionale che vede coinvolta la centrale unica di committenza di Invitalia che ha già affidato la progettazione esecutiva, affidando contemporaneamente ad un ulteriore soggetto la realizzazione di tutti gli interventi, tagliando così i tempi di attesa. Questo fa sicuramente ben sperare perché non si doveva aspettare nessun tempo morto per affidare alla stazione appaltante prima uno step e poi un altro.

L’area grecanica, per una volta, può sorridere. Con la speranza che venga riaffermata con forza la centralità dell’ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo che necessita di essere rilanciato e che grazie a queste nascenti strutture ausiliarie può tornare ad essere realmente un polo sanitario dalla necessità indiscutibile.

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