Ospedale di Locri, Mammoliti: «Da Occhiuto e Di Furia dati fuori dalla realtà»
Il presidente del tribunale del malato dopo l’incontro tra Regione, Asp e sindaci: «L’indignazione si tradurrà in un’azione di protesta»
«Sono dati fuori dalla realtà. Occhiuto e Di Furia hanno cercato di mistificare i dati». È un fiume in piena il presidente del tribunale per i diritti del malato e del cittadino Pino Mammoliti che, a margine dell’incontro di ieri a Locri tra Regione, Asp e sindaci ha convocato in fretta e in furia una conferenza stampa per esprimere tutto il suo disappunto su quanto ascoltato nel salone di Palazzo Nieddu. «Sono venuti a raccontare un mondo diverso – ha tuonato – Non possiamo accettarlo. Avevamo 800 posti letto e i migliori talenti sanitari. Oggi a Locri si contano 60 posti letto e una schizofrenica gestione da parte della manager. Per il 21 agosto abbiamo organizzato una giornata di solidarietà e di proposte. L’indignazione si tradurrà in un’azione di protesta».
A sostenere la tesi di Mammoliti anche i consiglieri di minoranza locrese Eliseo Sorbara e Raffaele Sainato. «Abbiamo assistito alla solita passerella dei politici con il solito libro dei sogni – ha dichiarato Sorbara – L’ospedale di Locri è spoke solo sulla carta perché non vengono garantiti i livelli essenziali di assistenza. Ben vengano le nuove assunzioni, ma mancano gli strumenti a disposizione. Necessario al più presto attivare la sala di cardiostimolazione per evitare l’emigrazione sanitaria. Bisogna garantire la sanità in un ospedale pubblico, oggi purtroppo – sostiene Sorbara – si fanno gli interessi di privati vicini ad ambienti politici. Dove sono i progetti per Locri? I medici non vengono perché i contratti non vengono rispettati. Si cambi rotta e si espletino tutti i concorsi. Fino ad oggi solo giustificazioni e non soluzioni ai problemi».
Un giudizio negativo è stato espresso anche dall’ex vicesindaco e consigliere regionale Raffaele Sainato: «Nessuna novità degna di nota – ha osservato – ci hanno parlato di nuove assunzioni, ma non ci hanno detto quante ce ne saranno. Dall’inizio della legislatura in ospedale non è cambiato nulla. Serve un atto forte per mettere in condizione i medici di lavorare bene. Da Occhiuto e Di Furia nessuna risposta su guardie mediche e ambulanze senza medico. Conosciamo bene la realtà. Risposte date al territorio? Non sappiamo di quale risposte parla Calabrese. I medici cubani sono a tempo determinato, non sono assunzioni vere e proprie. Saremo vigli e continueremo ad avanzare proposte costruttive senza fare sconti a nessuno. Non sono contro questo governo, ma la sanità – ha concluso – non ha colore politico».