venerdì,Settembre 13 2024

Emergenza sanitaria nel reggino, Di Furia: «Non ci sono medici dobbiamo decidere quali guardie mediche chiudere»

La direttrice generale dell'Asp di Reggio Calabria ha parlato di «scelte oneste e condivise» per riorganizzare l'assistenza sanitaria territoriale

Emergenza sanitaria nel reggino, Di Furia: «Non ci sono medici dobbiamo decidere quali guardie mediche chiudere»

«Questa per fortuna è una terra calda meta di tanti turisti. La gente viene qui a fare le vacanza e in più ci sono molti calabresi che rientrano. Il turismo è una realtà di cui dobbiamo tenere conto anche a livello sanitario. Infatti, i pronto soccorso hanno subito un incremento di attività».

Guardando ai dati allarmanti che in questi giorni hanno tracciato un bilancio da bollino rosso per la sanità reggina, abbiamo chiesto anche alla direttrice generale dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia quale sia la situazione attuale dei presidi sanitari territoriali, in particolare gli ospedali di Locri e Polistena.

«Devo dire che se la sono cavata egregiamente. Abbiamo incrementato le postazioni di pronto soccorso in modo da poter dar corso a una riduzione delle attese». Ma se da un lato si incrementa dall’altro si taglia. E l’eccesso degli accessi al Gom è legato anche alla carenza di guardie mediche.

«Il discorso relativo alle guardie mediche è più complesso perché non riguarda l’estate riguarda l’intero periodo dell’interna organizzazione della nostra ASP. Su questo abbiamo iniziato un’interlocuzione. Vogliamo discutere con i sindaci per prendere delle decisioni condivise. Ci sono parecchi territori che risultano scoperti e non abbiamo il numero sufficiente di medici per poter riempire. E non dipende da noi. Dipende dal fatto che i medici non partecipano, quindi, dobbiamo decidere in maniera seria e onesta insieme con i sindaci nell’interesse dei cittadini quali sono le postazioni che teniamo attive finché non aumenta il numero dei medici».

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