Asp Reggio, 5 Stelle invocano chiarezza sui bilanci e Baldino incalza: «Conti basati sul sentito dire»

La deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino lancia un duro attacco sulla gestione contabile dell’Asp di Reggio Calabria, denunciando le modalità con cui sono stati ricostruiti i bilanci dal 2013 al 2021 «avvenuti in silenzio nel periodo natalizio». «In sostanza – sostiene la parlamentare – sono alquanto basate sul sentito dire, quindi senza i necessari documenti, a quanto pare irreperibili».

La deputata denuncia che questa modalità operativa ricorda la vecchia prassi dei «bilanci orali, causa del disavanzo mostruoso e incontrollato di 2,2 miliardi di euro che portò al Piano di rientro e poi al commissariamento della Sanità regionale».

 Il sospetto quindi, secondo la deputata, è che non vi sia stato un reale accertamento di debiti e conti, con il rischio di errori, discrepanze e possibili illeciti.

La richiesta di revoca e l’appello ai Ministri

Vittoria Baldino ha presentato quindi un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Economia e della Salute, chiedendo un intervento immediato per fare chiarezza sulla situazione. «I ministeri vigilanti hanno il dovere di trovare una soluzione concreta, non più rinviabile, e al commissario Occhiuto tocca sollecitarla».

Secondo la deputata inotre, «se il commissario Roberto Occhiuto non avesse ancora annullato l’approvazione alla rinfusa di nove bilanci dell’Asp di Reggio Calabria, la direzione generale dell’azienda dovrebbe revocarli al più presto».

«Come si fa – domanda l’esponente dei Cinque Stelle – ad approvare dei bilanci pubblici sulla scorta di deduzioni, come avvenuto nel caso in questione? L’Asp di Reggio Calabria aveva già subìto la vicenda dei ripetuti pagamenti delle stesse fatture a fornitori privati. Sembra che quella storia non sia servita da lezione né a cambiare le cose, cioè ad accertare conti e debiti in maniera oggettiva, certa e definitiva». L’attenzione della Baldino si sposta anche sui conti dell’ASP di Cosenza, per i quali la deputata chiede lo stesso livello di trasparenza e verifica. 

«Qui – conclude – è in gioco il futuro della Sanità calabrese e il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini».