sabato,Maggio 17 2025

Calabria, la denuncia dell’USB: Sanità al collasso, medici nel mirino, cittadini abbandonati

Dopo Cosenza, anche l’ASP di Reggio Calabria colpita da provvedimenti repressivi contro i medici di base. USB Sanità Calabria denuncia una strategia che scarica sui professionisti le responsabilità del disastro sanitario regionale

Calabria, la denuncia dell’USB: Sanità al collasso, medici nel mirino, cittadini abbandonati

«La Calabria è ormai teatro di una crisi sanitaria senza precedenti. Non si tratta più soltanto di inefficienze strutturali o carenze croniche, ma di una vera e propria offensiva amministrativa contro i professionisti della salute e contro i cittadini. Decisioni arbitrarie, linee guida obsolete e direttive imposte dall’alto stanno minando alle fondamenta il diritto alla salute e la dignità del lavoro medico.

Dopo la vicenda che ha coinvolto i medici dell’ASP di Cosenza, accusati di aver prescritto farmaci ritenuti non appropriati – come antinfiammatori e gastroprotettori – la stessa dinamica repressiva si ripete ora all’ASP di Reggio Calabria. Cambiano i farmaci nel mirino, ma resta la logica: colpevolizzare i medici di base per coprire il fallimento del sistema sanitario.

In particolare, è il caso degli Omega 3, prescritti per anni ai pazienti con rischio cardiovascolare secondo linee guida fino a poco tempo fa considerate valide. Oggi vengono demonizzati e, ancora peggio, si paventa l’assurdità di un rimborso da parte dei medici per le prescrizioni effettuate.

Ancor più grave è la questione antibiotici: si impone di fatto l’uso dell’amoxicillina come unica opzione terapeutica, ignorando le condizioni cliniche dei pazienti e le evidenze scientifiche, mentre i macrolidi vengono esclusi dal prontuario regionale, privando i medici di uno strumento fondamentale per il trattamento di molte infezioni respiratorie.

Invece di investire in strutture, personale e risorse, la Regione Calabria preferisce colpire chi ogni giorno è in prima linea, mentre la spesa sanitaria continua a essere drenata da progetti inutili e sprechi sistemici.

USB Sanità Calabria denuncia con forza questa deriva pericolosa. Non è più accettabile che i medici diventino capri espiatori di una gestione fallimentare. Serve un’inversione di rotta, una riforma profonda del sistema sanitario regionale, che metta al centro i pazienti e tuteli chi li cura.

Chiediamo che venga immediatamente interrotto questo clima inquisitorio nei confronti dei medici di base e che si apra un confronto serio, trasparente, basato su evidenze scientifiche e rispetto per il lavoro sul territorio.Non resteremo in silenzio. Non arretreremo di un passo. È tempo di lottare per una sanità giusta, pubblica e rispettosa».

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