giovedì,Luglio 17 2025

Sport e solidarietà: il Circolo Velico Reggio per la Breast Unit di Senologia del GOM

Durante il Campionato Italiano di WingFoil, una serata aperta alla città ha unito prevenzione e sostegno alla sanità pubblica: raccolti fondi per la Senologia del Grande Ospedale Metropolitano

Sport e solidarietà: il Circolo Velico Reggio per la Breast Unit di Senologia del GOM

Lo sport che unisce, educa e cura. A Reggio Calabria il Campionato Italiano di WingFoil, organizzato dal Circolo Velico Reggio insieme alla Federazione Italiana Vela, è stato anche l’occasione per lanciare un segnale forte: la solidarietà può fare la differenza. Una serata aperta alla città, dedicata alla prevenzione e al supporto della sanità pubblica, sono stati raccolti fondi destinati alla Breast Unit di Senologia del Grande Ospedale Metropolitano.

Grazie alla collaborazione tra il Circolo e il GOM, il 26 maggio scorso è stato ufficialmente consegnato uno schermo LCD di ultima generazione, utile per lo studio e l’analisi delle immagini radiologiche. A rappresentare il Circolo Velico, il presidente Carlo Colella e l’avvocato Fabio Colella, consigliere nazionale della FIV, accolti presso il Centro Senologico dal direttore sanitario aziendale Salvatore Costarella e dalle dottoresse Ella Calabrese e Mila Falcone dell’Unità Operativa di Radiodiagnostica.

«Un gesto concreto che rafforza il legame tra il GOM e il territorio», ha sottolineato il dott. Costarella, ringraziando il Circolo e tutti i cittadini che hanno contribuito alla raccolta fondi. «Questo ospedale – ha aggiunto – è sempre più percepito come patrimonio comune, e iniziative come questa stimolano il coinvolgimento attivo della comunità».

Soddisfatto anche l’avv. Colella, che ha elogiato il lavoro dell’ospedale e il livello di eccellenza raggiunto dalla Breast Unit, una struttura multidisciplinare dove professionisti di diverse branche – dalla Chirurgia all’Oncologia, dalla Radioterapia alla Genetica Medica – collaborano per offrire una cura integrata e tempestiva alle pazienti con tumore alla mammella. «Lo sport – ha dichiarato – è il veicolo ideale per diffondere un modello di vita sano, capace di prendersi cura non solo del corpo, ma anche dello spirito, specie nei momenti più difficili della malattia».

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